Bologna, 15 gennaio 2023 – C’è sempre stata una certa ‘acredine’ tra il resto del mondo e… Napoleone. Ovunque arrivasse con i suoi eserciti, pare che l’imperatore avesse il vizietto di ‘portarsi a casa’ dei ricordi. E poco importa se questi fossero pezzi d’arte indissolubilmente legati alle città occupate o altro.
Un’altra delle voci che circola su Bonaparte riguarda poi la sua poca attitudine nei confronti della nobile arte dell’equitazione. Pare infatti che fosse un cavaliere assolutamente poco dotato e che Jacques-Louis David ebbe il suo bel da fare nell’esecuzione del celebre dipinto Buonaparte valica il Gran San Bernardo a ‘metterlo in sella’ al grigio Marengo… Che ora, in un’altra tela, Marengo, Napoleon’s Barb Charger, e privo del ‘fardello imperiale’ va in asta da Christie’s New York nella collezione Old Masters.
Originariamente importato dall’Egitto, Marengo non era un cavallone. Di linea esplicitamente Berbera, portò Napoleone sul campo di battaglia a Marengo (da cui il suo nome), Austerlitz, Jena-Auerstedt, Wagram e Waterloo. Si narra che fu ferito svariate volte e sopravvisse alla ritirata dalla Russia nel 1812. Dopo la disfatta di Waterloo, Marengo fu catturato passò di mano. Nonostante i tempi e la vita movimentata, Marengo fu estremamente longevo e arrivò a 38 anni.
La tela che raffigura Marengo e che verrà battuta all’asta a New York è stata dipinta dal londinese James Ward nel 1829. Si stima che potrebbe raggiungere facilmente una cifra tra i 250mila e i 350mila dollari. Gli esperti di Christie’s hanno dichiarato che chi si aggiudicherà il dipinto sarà ‘solo’ il terzo proprietario da quando Ward lo realizzò.