Bologna, 28 ottobre 2024 – Con una conferenza stampa on line, lo scorso 25 ottobre si è svolta l’anteprima del convegno su Spettacolo e Teatro Equestre che si terrà alla Fieracavalli di Verona il 9 novembre alle 16. Hanno aderito ASI, FISE, FITETREC-ANTE, ENGEA, ANAERAI, ACCADEMIA DEL GALA’ d’ORO, HORSE FRIENDLY COMPANY e la SICA ONLUS.
Lo spettacolo equestre è oggi diffuso in maniera capillare su tutto il territorio nazionale con una serie di sue espressioni molto eterogenee durante sagre, fiere e feste locali. Ma è un settore che, a differenza di Francia e Spagna, non è strutturato in modo organico. Non ha una organizzazione e normative che ne consentano una qualche forma di riconoscimento fattuale e credibile da parte delle Istituzioni. Che apra la strada, quindi, anche a politiche di sostegno del settore. Anche in virtù dell’interesse del pubblico, dei sempre più numerosi performer che si esibiscono e del fatto che proprio lo spettacolo equestre è una occasione di avvicinare al cavallo un pubblico davvero molto vasto ed eterogeneo.
Umberto Scotti di Horse Friendly e Franco Amadio di Fitetrec Ante hanno sottolineato l’importanza di una relazione basata sul rispetto e la fiducia tra uomo e cavallo, fondamentale per la qualità degli spettacoli. Altro tema importantissimo evidenziato da Tino Nicolosi (Engea) e Antonio Giarola (Accademia del Galà d’Oro) è la necessità di formazione tecnica e culturale per migliorare la qualità degli spettacoli equestri. Matteo Vasini (ANAERAI) ha invece focalizzato la sua attenzione sull’importanza di utilizzare, nello spettacolo equestre, cavalli di razze italiane per mantenere e rafforzare il legame con il territorio e le tradizioni locali. Emilio Minunzio di ASI ha concluso considerando che questo sia un momento particolarmente adatto per rilanciare un’immagine nobile, forte e trainante del cavallo attraverso il teatro equestre. Occorre però fare sistema e valorizzare il più possibile i cosiddetti “corpi intermedi”, ovvero tutti quei soggetti che si occupano del settore e svolgono una funzione di raccordo con le istituzioni.
Il benessere innanzi tutto
Puntualizziamo noi come debba essere sempre messo al primo posto, anche negli spettacoli equestri, il benessere animale. Soprattutto in un contesto di allenamento e di lavoro, come questi, particolarmente stressanti per il cavallo. Dove in certi casi la ripetizione ossessiva di figure, il rollkur, le costrizioni, gli abusi e altri aspetti negativi che provengono dalle specialità equestri di partenza, si ritrovano poi in fotocopia anche nello spettacolo teatrale. Come dovrebbe avvenire auspicabilmente negli sport equestri, sono le esigenze e i bisogni dei cavalli, veri protagonisti di questi mondi, che devono essere anteposti alla performance. Cosa che, ahinoi, ancora non sempre avviene.
Prima dell’appuntamento a Verona, vi è stato anche l’annuncio di una interessante novità. L’istituzione di un premio per lo spettacolo equestre italiano, il “Premio Senofonte”. Se ne fa promotore Rodolfo Lorenzini, presidente di SICA ONLUS che parzialmente svela finalità e caratteristiche. «Sarà un premio per valorizzare il sistema in toto, conferito a chi ha saputo soprattutto promuoversi e trovare visibilità, in un’ottica di sviluppo e di crescita dello spettacolo equestre oltre i confini delle realtà particolari».
Quattro chiacchiere con Rodolfo Lorenzini
Quali criteri specifici verranno utilizzati per valutare i candidati al Premio Senofonte?
«Premetto che questo è un Premio volto a stimolare una riflessione ed anche un po’ di autocritica su tutto il settore. I criteri specifici includeranno la capacità dei candidati di promuoversi efficacemente e di ottenere visibilità per i loro spettacoli equestri. Saranno valutati anche l’innovazione, l’impatto sul pubblico e la capacità di superare i confini delle realtà locali».
Quali sono le principali sfide che gli organizzatori potrebbero affrontare nell’istituzione e nella gestione del premio?
«Le principali sfide potrebbero includere la selezione di criteri di valutazione equi e trasparenti, la gestione delle candidature e la promozione del premio stesso per garantirne la credibilità e l’importanza nel settore equestre».
Come potrebbe il Premio Senofonte contribuire allo sviluppo e alla crescita dello spettacolo equestre in Italia?
«Il premio potrebbe stimolare una maggiore professionalizzazione del settore, incoraggiando gli spettacoli equestri a migliorare continuamente, soprattutto affrontando anche in scena, temi sensibili come i maltrattamenti, la vecchiaia, i sistemi coercitivi di addestramento. Inoltre, potrebbe attirare l’attenzione dei media e del pubblico, aumentando la popolarità e l’apprezzamento per questo tipo di spettacolo».
In che modo il premio potrebbe aiutare a superare le barriere che limitano la visibilità degli spettacoli equestri a livello locale?
«Il Premio Senofonte potrebbe fornire una piattaforma nazionale, un circuito per gli spettacoli equestri, legato da logiche culturali, artistiche, etiche, sociali, popolari e di marketing integrate, permettendo loro di raggiungere un pubblico più ampio».
Ne sapremo di più a Verona Fieracavalli il 9 novembre alle ore 16 negli spazi Istituzionali del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Testo di Franco Barbagallo