Bologna, 31 gennaio 2024 – Volendo si potrebbe disquisire sul gusto estetico e sulla tipologia del monumento, ma sul contenuto di sicuro niente da dire…: a Parigi, nel settimo arrondissement, lo stesso di Les Invalides, della Tour Eifell e del Musée Rodin, è stato inaugurato un monumento dedicato agli animali-soldato morti in guerra.
Le figure di un soldato, un piccione, un cane, un cavallo e un asino, azzurri come l’uniforme francese della Grande Guerra, vogliono rendere onore all’enorme numero di animali che ha servito in tutte le guerre.
Solo durante la Prima guerra mondiale sono morti undici milioni di equini, 100mila cani e 250mila piccioni. Tutti impegnati a spostare merci, armi, messaggi…
L’idea di questo monumento parte nel 2018, a cento anni esatti dall’Armistizio, e non è un’esclusiva francese. Bruxelles, Londra, Canberra e Ottawa ne ospitano di analoghi. Nella stessa Francia, alcuni hanno già trovato posto nelle cittadine del nord-est. E ora, con questo sistemato nell’elegante piazza Boucicaut, nel cuore della capitale francese, si chiude una querelle che ha interessato a lungo i vertici politi.
Per l’associazione Paris Animaux Zoopolis (PAZ), l’inaugurazione del monumento per gli animali-soldato è infatti il felice epilogo di «cinque anni di un’accanita campagna» in cui alcuni rappresentanti del consiglio parigino si erano dichiarati contrari al monumento, affermando che tali riconoscimenti dovessero essere limitati agli eroi umani.
Di parere contrario invece Serge Barcellini, presidente dell’associazione Souvenir français – garante della memoria dei soldati caduti per la Francia – che ha sostenuto l’iniziativa.
«Da una ventina di anni, gli anglosassoni hanno sviluppato un’altra memoria, dove l’animale assume la sua personalità», ha dichiarato Barcellini. E si sa, i francesi non possono, in nessuna circostanza, essere da meno dei cugini d’Oltremanica