Roma, 26 gennaio 2022 – Gli inquilini del Quirinale si succedono uno dopo l’altro, dai Savoia ai Presidenti della Repubblica, a seconda delle contingenze politiche ed elettorali.
Ma i Corazzieri sono sempre lì, a sorvegliare la casa di chi rappresenta gli italiani: e se per una volta andassimo a trovarli a casa loro?
La caserma Alessandro Negri di Sanfront si trova nel centro della Città Eterna, Roma ed è la sede del Reggimento Corazzieri, forza specializzata dell’Arma dei Carabinieri.
Li vediamo in tutte le occasioni istituzionali dove è chiamato a presenziare il Presidente della Repubblica Italiana: sono i suoi angeli custodi, addetti alla sua sicurezza e a quella della sua dimora ufficiale, il Quirinale, a pochi tempi di trotto dalla loro sede.
Qui alla Sanfront ci sono anche le scuderie dei loro cavalli.
Basta passare il cancello d’entrata della caserma e si entra in una vera enclave equestre formata, tra l’altro, da 2 scuderie, la selleria, un ampio cortile, il maneggio coperto e l’ambulatorio veterinario.
La piazza d’armi è ampia, abbracciata da ampi porticati.
Al centro l’ingresso alle scuderie: sono intitolate a Dublino e Nearco, omonimo del celeberrimo Purosangue Inglese allevato da Tesio.
E’ il tenente colonnello Cosimo Damiano Di Caro, Comandante del Gruppo Squadroni Reggimento Corazzieri, a spiegarci chi erano.
«Dublino e Nearco erano due cavalli del reggimento che durante il loro servizio si sono distinti e fatti amare in modo particolare per risultati agonistici. Ma soprattutto per l’indole collaborativa e l’esemplare comportamento tenuto nell’attività istituzionale. Servizi che hanno contribuito, con la generosità di cui solo i cavalli sono capaci, ad accrescere l’immagine e il prestigio dei Corazzieri».
Come molti altri dettagli e dotazioni della caserma Sanfront, anche le scuderie sono state realizzate da Corazzieri.
È una vera tradizione, tra loro, che chi nella vita civile ha una qualsiasi specializzazione la eserciti qui nella casa comune: come si fa in ogni normale famiglia.
Continua il comandante Di Caro: «Le scuderie furono realizzate a partire dal 1925. In origine i cavalli erano stabulati in posta: ciascun cavallo legato e tenuto in uno spazio delimitato da tavole in legno dell’altezza di circa 1 metro che servivano a proteggerli da possibili calci dei vicini. Nel 1975, i Corazzieri falegnami e maniscalchi realizzarono ampi box per consentire ai cavalli maggiore possibilità di movimento e così le scuderie assunsero la configurazione attuale».
I Corazzieri sono da sempre particolarmente attenti alla corretta gestione dei cavalli, improntata al massimo rispetto delle loro esigenze etologiche e fisiologiche.
Per questo i box sono particolarmente ampi, adatti a ospitare soggetti imponenti come quelli dei Corazzieri che superano abbondantemente i 175 cm al garrese.
Ciascuno è dotato di mangiatoia e di abbeveratoio con erogatore automatico: vengono puliti più volte al giorno per garantire al cavallo la costante disponibilità di cibo e di acqua.
Le pareti dei box sono munite di griglie metalliche che consentono ai cavalli di vedersi, interagire tra loro e avere la visuale di quanto accade in scuderia.
Le porte dei box, rivestite di legno, sono ampie e scorrevoli così da lasciare i corridoi sempre liberi.
Le loro barre metalliche a scomparsa con possibilità di apertura nella parte superiore consentono ai cavalli di affacciarsi, aumentando così le loro possibilità di socializzazione.
I corridoi e il porticato dove i cavalli stazionano durante le attività di governo sono pavimentati con gomma antiscivolo, limitando il rischio di caduta, così come il box doccia (con un solarium per asciugare i cavalli nelle giornate più fredde) che si trova nella scuderia “Nearco” e il box per il ricovero dei cavalli che necessitano delle cure del veterinario.
I locali sono tutti ben areati e dotati di un impianto di aspirazione dell’aria che viene attivato durante le attività di pulizia dei box al mattino, in modo da ridurre al minimo le polveri.
Per mitigare il caldo del periodo estivo le scuderie sono munite di ventilatori.
Scuderie e magazzino vengono svuotati e disinfettati periodicamente per prevenire la diffusione di agenti patogeni. Paglia e fieno, prodotto in proprio perché provenienti dai Reparti Biodiversità dei Carabinieri Forestali, sono davvero di ottima qualità.
Il fieno prima di essere somministrato viene srotolato e bagnato al fine di ridurre al minimo le polveri.
Il mangime, la paglia e il fieno vengono custoditi in un magazzino attiguo, dotato di impianto antincendio e privo di umidità in modo da scongiurare la formazione di muffe.
Le fiante vengono portate via dal box di continuo nel corso della giornata, in modo da assicurare al cavallo un ambiente salubre e piacevole.
Questa continua attività di pulizia delle lettiere consente inoltre di monitorare costantemente i cavalli e assicura, se necessario, il tempestivo intervento del veterinario.
Lo strame viene raccolto in un compattatore e a tempo debito impiegato come fertilizzante, in modo da assicurare il riciclo virtuoso di questi particolari rifiuti.
Il governo di ogni cavallo, così come la pulizia del suo box e la sua gestione quotidiana sono affidati agli stessi Corazzieri che li impiegano nel delicato servizio di alta rappresentanza.
Per il Corazziere il cavallo è un fidato compagno di lavoro e il rapporto uomo-cavallo è improntato sulla fiducia reciproca e sulla cura, e la corretta gestione diventa strumentale al rafforzamento della relazione.
E quando finiscono il loro servizio attivo dove vanno, i cavalli dei Corazzieri?
Nei grandi paddock della Tenuta Presidenziale di Castelporziano: fu il presidente Ciampi a concedere al Reggimento Corazzieri un’area dedicata al riposo di questi “silenti soldati”, come ricorda la targa a ricordo di questo speciale gesto di attenzione posta all’ingresso del loro verde prato.