Milano, 4 giugno 2018 – Avete presente la Marcia del reggimento di Turenne, del compositore Jean-Baptiste Lully?
Musica che accompagnava soldati, eppure così gentile: convenientemente ritmata che serviva anche a marcare passo e andatura, marziale quel tanto che bastava ma soprattutto sfavillante, ed elegantemente imperiosa.
Il compositore di origine italiana, protetto del Re Sole, l’aveva scritta apposta per il reggimento di Henri de La Tour d’Auvergne visconte di Turenne: uno dei più grandi condottieri del XVII secolo, amatissimo dai suoi soldati e ammirato incondizionatamente anche dai suoi avversari.
Ma a parte questo cappello musicale, Turenne a noi interessa per via di La Pie: una cavalla Limosina pezzata, tanto bella quanto coraggiosa.
I cavalli del Limousine, oggi scomparsi, erano eleganti soggetti da sella molto utilizzati come cavalli per l’esercito e La Pie era una orgogliosissima rappresentante della razza: particolare il fatto che fosse una giumenta, solitamente per la guerra e i suoi comandanti si preferivano i maschi interi.
Ma Turenne con lei aveva un feeling del tutto particolare: la amava molto per il suo coraggio, l’aveva montata in tante battaglie e mai La Pie aveva tradito la sua fiducia.
Anche l’ultimo giorno della sua vita Turenne lo passò in sella a La Pie: fu durante la battaglia di Salzbach, una delle tante della Guerra d’Olanda.
Dall’altra parte della barricata le truppe tedesche guidate da Raimondo Montecuccoli, che con le loro batterie prendevano di mira proprio una collinetta sulla quale si trovava Turenne, che in sella a La Pie stava decidendo dove piazzare un pezzo dei suoi.
Avvertito di fare attenzione, Turenne fece fare qualche passo indietro alla sua cavalla ma una palla di cannone lo raggiunse al petto, piegandogli la corazza e spezzandogli le costole.
Turenne svenne immediatamente ma rimase in sella, La Pie sentendo il suo cavaliere inerte e le redini abbandonate tornò dove era l’ultimo punto di sosta e riportò il Maresciallo di Francia tra i suoi, che non fecero in tempo a togliergli la corazza.
Turenne morì soffocato, lasciando il suo esercito senza guida e i soldati chiesero a gran voce di essere guidati alla carica da La Pie, scossa: erano sicuri che lei dasola avrebbe fatto meglio di tutto il resto dello stato maggiore.
Che infatti si ritirò, lasciando praticamente campo vinto alle truppe imperiali e al generale Montecuccoli, grande ammiratore di Turenne e tra i più addolorati dalla sua morte: erano i tempi in cui non si confondeva l’essere avversari con l’essere nemici, rispettando ognuno la lealtà altrui.
La Pie visse poi tutto il resto della sua vita a riposo: Turenne nel suo testamento aveva chiesto che non fosse mai venduta e che potesse avere una serena vecchiaia.
I suoi eredi obbedirono e le fecero fare anche un bel ritratto: di questo non siamo riusciti a trovare copia, ma qui potrete ascoltare la Marcia del reggimento di Turenne.
Dite, non vi sembra di vedere La Pie che trotta orgogliosa ed elegante con il suo Maresciallo?