Roma, 12 dicembre 2023 – Fare rete è fondamentale, sempre: ma specialmente nei periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, anche se a volte facciamo finta di non accorgercene.
Così applaudiamo i lavori di restauro di un’opera degli anni ’30, ‘La Corsa dei Barberi’ di Corrado Cagli, voluta fortemente da Ester Coen, già presidente dell’Accademia, per celebrare il settantesimo anniversario della fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.
L’opera era stata commissionata a Cagli dall’architetto Gaetanno Minnucci, uno dei fondatori del Movimento Italiano Architettura Razionale per quello che era allora una Casa della Gioventù Italiana dell’Opera Nazionale Balilla.
Corrado Cagli la eseguì in due mesi nel 1935, assieme a un’altra oggi perduta: entrambi gli affreschi vennero infatti censurati dal regime fascista perché ritenuti inadeguati al tema (vedi qui, da Art Tribune).
La Corsa dei Barberi si salvò perché nascosta da Cagli dietro una falsa parete: ritroverà la lauce nel 1945 grazie a Mirko Basaldella, che con Aldo Salvadori aveva partecipato alla sua esecuzione.
Un pas-des-deux in punta di pennello che unisce due arti, anzi tre: la danza, l’arte figurativa e l’equitazione.
Equitazione nel senso più ampio possibile del termine, cioè di cosa che riguarda i cavalli.
Perché i Barberi dell’affresco erano per l’appunto scossi, protagonisti del ‘palio alla lunga’ che si correva nel Rinascimento lungo via del Corso, nei giorni del Carnevale romano.
I cavalli che correvano questi palii, ai tempi diffusi un po’ in tutta la penisola, venivano chiamati ‘Barberi’ perché erano molto spesso soggetti orientali provenienti dalla Barberia.
Denominazione (der. di bàrbero, bèrbero) di significato un po’ vago, usata dagli Europei, spec. nel passato, per designare il paese dei Berberi, cioè Marocco, Algeria, Tunisia e Tripolitania, spesso anche con valore estens., per indicare un paese remoto e barbaro o strano: andare in B.; venire di B., di chi ha aspetto o costumi strani. Per l’organetto di B., v. organetto.
La presentazione del restauro è avvenuta oggi, esattamente in queste ore presso l’Accademia Nazionale di Danza in Largo Arrigo VII alla presenza di Lucia Chiappetta Cajola e Annamaria Galeotti, rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia Nazionale di Danza, Alessandra Marino, direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro Daniela Porro, soprintendente Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, Stefano Pighini, vice presidente esecutivo di LoveItaly e Gloria Arditi, socio fondatore di LoveItaly.
Natalia Gozzano, docente di Storia dell’Arte dell’Accademia Nazionale di Danza, modererà l’incontro.
L’opera di restauro è frutto della collaborazione tra l’AND con l’Istituto Centrale per il Restauro e la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.
La Ruth Stanton Foundation di New York ha generosamente finanziato l’intervento, con la collaborazione di LoveItaly, mentre l’Archivio ‘Corrado Cagli’ e l’archivio della ‘Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea’ hanno preso parte al progetto.