Bologna, 25 gennaio 2024 – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per sottolineare il ruolo cruciale dell’istruzione e degli insegnanti nella crescita delle giovani generazioni ha fissato nel 24 gennaio, ieri, la Giornata internazionale per l’educazione.
In una giornata dedicata alla formazione e ai formatori, un pensiero è andato ovviamente ai nostri istruttori. Al primo tramite che la maggior parte delle persone ha avuto quando si è avvicinata al mondo dei cavalli ed è poi diventata un cavaliere o un’amazzone.
Alcuni severi, altri più ‘moderni’, gli istruttori difficilmente vengono dimenticati dai propri allievi. Non se sono stati buoni maestri e hanno trasmesso la propria passione agli allievi.
Ma quelli umani non sono gli unici istruttori che chiunque abbia frequentato una scuderia ha incontrato. Ci sono poi quegli istruttori silenti, sempre disposti a comprendere e perdonare l’inesperienza dei propri allievi che si chiamano cavalli.
È a loro che la maggior parte dei cavalieri deve l’80% della propria formazione. Pony, cavalli della scuola… Un esercito di bravi maestri che hanno insegnato la prima e più importante lezione, la prima regola per l’educazione equestre: ama e rispetta il tuo cavallo.
Qualcuno, il solito ‘asino’, una lezione così non l’ha imparata mai. Ma tanti altri, molti, ne hanno fatto tesoro per sempre. E sarebbe bene che festeggiassero i propri maestri non solo il 24 gennaio. Bensì ogni giorno, entrando in scuderia e approcciando il maestro con tutto il rispetto che si deve a qualcuno che ci ha insegnato qualcosa di duraturo e importante. Che ci ha trasmesso una fetta di educazione che non ci lascerà mai.