La maestosità del cavallo, con l’arto flesso in un misurato ed elegante passo, domina la scena. Nonostante la ricchezza dell’abito della sua amazzone e il decoro regale della gualdrappa.
Elisabeth di Borbone, alias Isabella di Spagna, è indiscutibilmente al centro della scena del ritratto di Diego Velazquez che risale al 1634 e costituisce una delle opere principali del Salon de Reinos del museo del Prado, a Madrid. E tuttavia, la presenza del grigio con la fluente criniera che pare fare capolino tra le ricchissime stoffe è magnetica.
Il chiarore del cavallo compendia quello del viso della sovrana ed entrambi sembrano esprimere una tranquillità ultraterrena. Il contatto leggero delle redini e l’atteggiamento fiero ma sereno del cavallo ci indicano una rappresentazione della sovrana in cui Diego Velázquez parla di grazia e nobiltà.
Il capolavoro del più grande ritrattista spagnolo dell’epoca barocca è stato recentissimamente restaurato affinché la patina del tempo cedesse spazio ai rapporti cromatici del dipinto, alle loro tonalità e trasparenze originali. E proprio durante il restauro del celebre dipinto equestre, gli esperti capitanati da Maria Alvarez Garcillan, hanno fatto una piccola scoperta.
Apparentemente Velázquez quando realizzò il dipinto fece un errore… di dimensioni. Il dipinto non era abbastanza largo. Ovvero ne mancava una fascia a destra e una sinistra. Il maestro fece fronte all’errore semplicemente ‘aggiungendo’ due fasce di panorama che andarono a comporre perfettamente il dipinto. Con un problema però: le due fasce aggiunte sono ‘invecchiate’ diversamente rispetto al resto del quadro, evidenziando l’aggiunta successiva.
In fase di restauro, con l’analisi ai raggi X questo espediente del maestro spagnolo è stato ‘scoperto’ e tuttavia, la pulizia dell’opera ha rimesso tutto a posto.