Bologna, 2 aprile 2023 – Il primo l’aveva dipinto subito dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro: Giuseppe a cavallo, libero. Proprio nei pressi del carcere in cui si trovava il boss che ne aveva ordinato il rapimento.
Ma il lavoro ‘di getto’ della street artist romana Laika era durato poco. Nel giro di qualche giorno, neanche il tempo di darne notizia, qualcuno lo aveva fatto cancellare. E il fatto aveva fatto il giro del web suscitando sentimenti diversi.
Laika non ha però rinunciato al proprio messaggio. E così Giuseppe Di Matteo è tornato a gridare forte che ‘la mafia fa schifo’ in sella al suo baio, libero, ad Aielli, in provincia di L’Aquila. Dove Laika ha replicato il suo murales, questa volta tra il favore di tutti.
Ad accogliere Laika ad Aielli, una nota benevola del sindaco Enzo Di Natale. Che ha ricordato le sue forti e condivise motivazioni che l’avevano spinta a esprimere la sua arte l’indomani della cattura del super-latitante di Castelvetrano.
«Il giorno dopo il trasferimento del boss Matteo Messina Denaro nel carcere di Preturo (L’Aquila) la giovane street artist Laika decise di ritrarre, a sorpresa e di notte, com’è nel suo stile, in una parete in prossimità del carcere, il giovane Giuseppe Di Matteo a cavallo, sorridente e con le dita che celebrano la sua vittoria, a distanza di trent’anni dal suo rapimento e dalla sua barbara uccisione. ‘La mafia fa schifo, bisogna combatterla senza paura’ scrisse Laika su Instagram a commento della sua opera. Sempre nel suo post ha poi citato Giovanni Falcone, che diceva: ‘Chi tace e piega la testa, muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta, muore una sola volta’ e ha aggiunto infine la dedica sentita ‘a Giuseppe, Nadia, Giovanni, Paolo. A tutte le vittime di mafia’».
Temi importanti, che non potevano certo essere cancellati.
Ed è per questo che in accordo con lo staff di “Borgo Universo” – gli organizzatori del festival della street art -, è stato messa a disposizione dell’artista con la maschera una parete del museo cittadino per, come hanno dichiarato «… Donare nuova vita ad un’opera che qualcuno altrove ha pensato di cancellare».
Adesso Giuseppe galoppa di nuovo.