Bologna, 20 marzo 2020 – Un libro che non può mancare sullo scaffale di ogni aspirante cavaliere, più o meno in erba, che si trovi a vivere nella scomoda situazione di chi in famiglia vede osteggiata la propria passione per l’equitazione.
Parliamo de “Le riflessioni sopra gli effetti del moto a cavallo“, stampato da Jacopo Giusti in Lucca nel 1760.
L’autore, il medico Josephus Benvenuti, vi elenca, motiva e approfondisce ogni più piccola prova dell’utilità di un costante esercizio in sella per il fisico umano.
Salute fisica e psicologica unite insieme, un lungo elenco di malanni che risentono beneficamente di una bella e regolare cavalcata mattutina.
Buono anche per chi ha qualche debito a scuola e una mamma da convincere sull‘utilità delle lezioni in maneggio e la conseguente frequentazione con i cavalli…e quale genitrice resisterebbe ad una motivazione così colta, arrivata dritta dritta dal 1760?
Poi giocatevi anche la carta del “…sai mamma, dopo tanti giorni in casa non mi merito forse un bel premio?” et voilà, che avete la possibilità di farvi regalare un bel pacchetto di desideratissime lezioni di equitazione.
Molto graziosa la stampa che illustra la copertina interna e rappresenta un’amazzone che monta à califourchon, pur con ampia sottana di prammatica all’epoca.
Probabilmente un gentile richiamo alla destinataria della dedica, la marescialla della corte di Polonia Amalia Mniszech che il Benvenuti aveva incontrato e assistito nella sua qualità di medico ai Bagni di Lucca.