Bologna, 10 luglio 2020 – Un designer tra i cavalli: è questo il titolo dell’ultimo libro di Giovanni Gamberini edito da Equitare.
La cosa veramente bella è che un po’ lo conosci già il mondo che racconta, e un po’ ti fa scoprire qualcosa di nuovo grazie all’inguaribile predisposizione dell’autore a capire come e perché funzionano le cose guardandole da un punto di vista diverso dal solito.
Perché Giovanni Gamberini è un designer, nato e cresciuto nella Bologna del dopoguerra, quando ancora le botteghe degli artigiani erano aperte alla curiosità dei ragazzini e la gente aveva nelle abitudini di vita la cura e l’attenzione per quanto la circondava.
Dal tavolo di cucina al cavallo passando per le torte della mamma tutto meritava considerazione
Tanto che (come Gamberini ci fa osservare) agli uomini degli anni ’50 che abbandonarono i cavalli per le prime utilitarie a rate fu naturale dare a queste ultime la stessa attenzione che avevano prodigato ai loro animali fino a pochi giorni prima.
Metterle in garage la notte e passare la domenica mattina a “strigliarle” e asciugarle con la pelle di daino alla fontana non era altro che la trasposizione di un rito secolare che sino ad allora aveva avuto per protagonista un altro mezzo di locomozione, meravigliosamente vivo.
Così dolcemente, naturalmente, attraverso episodi vissuti in prima persona Gamberini ci aiuta a riflettere in modo nuovo su sensazioni ed esperienze che probabilmente abbiamo provato anche noi.
E già da questo si può capire che l’insegnamento in ambito equestre sia non solo una attività molto amata dall’autore (presidente di Cavalgiocare, associazione che ha per scopo di educare al fascino del cavallo tramite il gioco e il movimento), ma anche una faccenda che gli riesce piuttosto bene.
Sarà che è un buon alunno, o meglio: una persona che non ha mai perso la gioia di imparare e ha avuto la fortuna e la capacità di trovare buoni maestri, ovunque.
Come il costruttore di aquiloni malese e il papà dell’amico che sull’isola d’Elba gli ha insegnato in mezzo pomeriggio a costruire un basto e capire il legno, o la dolce e magica signora ecuadoregna che gli fece capire che chi monta un cavallo ricevere un dono, non esercita un diritto.
E poi il vecchio maniscalco toscano e il suo gabinetto, e lo zingaro in cavalleria col padre che unico riuscì a far muovere un cavallo impantanato nella melma: ed è proprio da lui che Gamberini sa di aver ricevuto l’imprinting fondamentale per il suo rapporto con i cavalli.
Perché il padre, da quell’esperienza di giovane militare che divenne uno dei racconti familiari più cari, aveva tratto una sintesi fondamentale: «Con i cavalli è così, bisogna saperci fare, chiedere con calma, e tutto diventa facile… fanno loro. Mai picchiare, si avviliscono».
E quando si comincia così, è davvero un buon inizio.
Titolo: Un designer tra i cavalli
Autore: Giovanni Gamberini
Editore: Equitare
Pagine: 103 Costo: € 12