Perugia, 20 ottobre 2024 – Ci aveva colpito una fotografia, intravista da uno scroll casuale sui social e che per ritrovarla abbiamo faticato un po’.
Ma ne valeva la pena: perché l’immagine di Fulvio Roiter come sospesa nel tempo, con i muli e l’uomo intabarrato che si stagliano neri sulla neve è una di quelle che ti possono raccontare il mondo.
Roiter era stao incaricato dall’editore de La Guilde du Livre, grande casa editrice svizzera specializzata in editoria fotografica, di illustrare i luoghi di San Francesco.
Il libro, pubblicato nel 1955, si intitolò Umbria. Terra di San Francesco e vinse, nel 1956, il Premio Nadar.
Realizzando il reportage trovò in momenti di vita che duravano da secoli, e sarebbero definitivamente cambiati nel giro di pochissimi anni.
Come questo dei due muli che portano ‘le legne’ sul basto, e attorno a loro gli alberi giovani che cresceranno forti, nel terreno pulito che rimane dopo che il bosco è stato tagliato pensando a come farlo crescere al meglio.
Erano uguali nei paesaggi del Perugino, quel Pietro Vannucci che in mezzo a boschi e gente così ci era nato e lì, da Castel della Pieve, aveva imparato a guardare il mondo.
Fulvio Roiter aveva il dono del colpo d’occhio assoluto, era un perfezionista della tecnica che “aveva un grande rispetto, più antropologico che sociale, per l’uomo che infatti anima sempre le sue fotografie e inseguiva sempre la bellezza”.
La Galleria Nazionale dell’Umbria ha prolungato sino al 3 novembre 2024 l’esposizione di 27 immagini del reportage che Roiter realizzò nel 1954 sugli itineraridi San Francesco: ottima decisione.
Di seguito la presentazione che trovate su GNU:
L’esposizione presenta 27 fotografie tratte dal reportage realizzato nel 1954 da Fulvio Roiter sugli itinerari percorsi da san Francesco.
L’iniziativa inaugura Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, un progetto a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, allestito lungo il percorso espositivo permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria.
Dal 29 maggio al 3 novembre 2024, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, nello spazio dedicato alla fotografia, allestito all’interno del percorso espositivo del museo perugino, ospita la mostra Umbria, una storia d’amore. Fulvio Roiter.
La rassegna, curata da Alessandra Mauro, che inaugura il progetto Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, presenta 27 immagini tratte dalla campagna fotografica che Fulvio Roiter realizzò nel 1955 su incarico della casa editrice svizzera Guilde du Livre, per illustrare i Fioretti di San Francesco.
Con i suoi scatti, Roiter intraprende un viaggio lungo gli itinerari francescani attraverso l’Umbria rurale e appenninica più remota, tramandando il ricordo di un mondo cristallizzato per secoli, che nel giro di pochi decenni subirà le trasformazioni dovute a una modernità pervasiva che ne ha modificato molti caratteri e reso flebile la memoria.
L’obiettivo di Roiter coglie vicoli in cui si incontrano volti di bambini sorpresi a giocare con le ceste di vimini o intenti a portare dai campi il peso di una sacca piena di frutta e verdura, paesaggi innevati solcati dal passo lento dei muli o dal segno commovente di piccole croci sbilenche in ferro battuto, borghi deserti perché di giorno tutti gli abitanti sono impegnati a coltivare la terra e accudire gli animali.
Le immagini restituiscono l’atmosfera di una vita lenta, in cui le architetture si innestano perfettamente con il paesaggio e le persone sembrano convivere in armonia con la natura.
La mostra è arricchita da un video che propone tutte le immagini del reportage, pubblicate nel volume Ombrie. Terre de Saint François (1955) e una biografia ragionata dell’artista.
Catalogo Silvana Editoriale.
La mostra è realizzato con il supporto de L’orologio società cooperativa – Business Unit Sistema Museo.