Bologna, 23 febbraio 2021 – Il dottor Stihl. Forse i più giovani non ne hanno mai neppure sentito parlare. Ma per chi ha circumnavigato il giro di boa dei cinquanta, è stato davvero un gigante.
Il dottor Stihl, medico veterinario svizzero, è stato il dottore da cui avrebbero voluto farsi curare. Anche molti umani…
Competente, geniale. Con una visione avanti decine di anni e un fiuto professionale senza pari, quando entrava in scuderia era magnetico.
Lo si aspettava per i casi complicati, accompagnato dai suoi referenti italiani (lui, di nazionalità svizzera era di fatto un ‘extracomunitario’…). E chi ha avuto la fortuna di vederlo lavorare intorno a un cavallo ha potuto capire fino in fondo il significato di quel termine gergale che riassume in una parola troppe cose: horsesense. E che non ha limiti di confini.
A tratti perfino pittoresco, quando arrivava in scuderia erano in tanti a voler assistere alle sue visite. Anche se a lui non piaceva affatto.
Riservato, pragmatico ed estremamente professionale, con lui hanno lavorato e si sono formati, con una certa alternanza, le migliori leve dei veterinari italiani. Dal dottor Alzati, al dottor Centinaio tanto per citarne un paio. E per tutti è stato un riferimento solidissimo, negli anni.
Continuerà sicuramente a esserlo, come modello professionale. Anche se la sua carriera è stata tutt’altro che poco controversa.
Una carriera al vertice
Nato il 6 agosto del 1937 in Svizzera, il dottor Stihl si era laureato a Berna, dove aveva anche aperto una sua clinica. Forte nel mondo dell’ippica, la massima celebrità l’aveva raggiunta tra i big del salto e del dressage dove era considerato ‘il’ veterinario.
Con le rapide evoluzioni dei regolamenti, il dottor Stihl era incappato negli anni in alcune controversie legate al doping, che gli erano costate perfino un arresto in Francia, quando nella sua auto, perquisita, erano state rinvenute sostanze proibite in quel paese.
Ma a dispetto di chi sicuramente vedeva in lui un concorrente inarrivabile, non c’era un cavaliere che non avrebbe voluto averlo come veterinario per i propri cavalli.
«Ho spesso pensato che il dottor Stihl fosse in grado di sentire con le mani, ciò che per altri necessitava dei raggi» ha dichiarato Madeleine Winter-Schulze, la proprietaria di molti dei cavalli di Isabell Werth, pazienti fin dal 2003 proprio del dottor Stihl.
Ha dato moto all’equitazione. Ha insegnato tantissimo ai colleghi. Ha aperto molte strade a chi è venuto dopo. E dopo una breve malattia, a 83 anni, ci ha lasciato. Sicuramente molto più ricchi.
Grazie dottor Stihl