Bologna, 19 marzo 2021 – Domani, 20 marzo, è primavera. Evento che sul calendario non sarà sfuggito a molti nonostante, per il secondo anno, in tempi di pandemia primavera non è coniugabile con scampagnate in compagnia né altri esempi di vivere conviviale tipico delle giornate di quella che da sempre viene definita una ‘stagione di mezzo’.
In molti a questo punto avranno un dubbio. Ma il primo giorno di primavera non cadeva il 21 marzo? Sì. Prima però. A dire la verità prima del 2007. Anno in cui l’equinozio, ovvero il momento in cui il sole si trova sulla verticale dell’equatore e il ‘chiaro’ equivale al ‘buio’, ha iniziato ad anticipare. Tra il 19 e il 20 marzo appunto. E così sarà a lungo, dicono gli astronomi. Fino al 2102.
Primavera in scuderia
Curiosità da calendario a parte, l’arrivo della primavera segna in molte scuderie l’inizio di una nuova stagione. Si va verso il caldo. Verso l’estate. I pascoli riprendono colore. Tornano gli insetti… Insomma, il vivere quotidiano presenta un intero menu stagionale di cose da fare. Proviamo a mettere in file alcune priorità.
1 – Prevenzione generale
Con la primavera inizia la stagione degli insetti, degli spostamenti (speriamo…), dei contatti. Quindi il primo consiglio di stagione riguarda la salute del cavallo. Che non va mai trascurata, intendiamoci, ma che proprio all’inizio della primavera imporrebbe una sorta di check-up e l’adesione a un programma vaccinale. Concordando con il veterinario di fiducia, potrebbe essere utile anche un esame del sangue, per sapere esattamente come sta il cavallo prima che il lavoro riprenda a pieno ritmo. Legati ai controlli routinari, consigliamo anche una bella ‘occhiata’ ai documenti, soprattutto se il cavallo deve viaggiare. Mai come in questo periodo dovrebbe essere chiaro a tutti il valore della prevenzione…
2 – Il mantello
Non è una banalità. Quando il cavallo inizia a perdere il pelo invernale, là sotto potrebbe esserci qualsiasi cosa… E la primavera è stagione ideale per lo sviluppo di funghi, micosi e problemi dermatologici. Quindi il consiglio è porre la massima attenzione alla condizione del mantello nuovo, A questo punto dell’anno il pelo invernale cade da solo, ma a noi spetta un gran lavoro di striglia, brusca e di quelle ‘spugne-non-spugne’ leggermente abrasive che hanno proprio lo scopo di rimuovere il pelo invernale. Se si riscontra qualsiasi anomalia, ponfo o alopecia localizzata, non pensiamo su. Consultiamo il veterinario e disinfettiamo tutte le spazzole.
3 – Gli insetti
Legato anche alla condizione del mantello del cavallo, il grande capitolo degli insetti è un must di stagione. Agli insetti che pungono, a quelli che si annidano e a quelli che arrivano fino dentro al nostro cavallo. Gli insetti che pungono, detti ematofagi perché si nutrono del sangue del cavallo, procurano irritazioni, ponfi e sono portatori di malattie anche pericolosissime. Vanno tenuti il più possibile lontani. Con spray, prevenzione ambientale, disinfestazioni, prodotti specifici spot-on. Con ogni mezzo insomma. Se frequentiamo campagne e luoghi con molta vegetazione, al rientro in scuderia dedichiamo grande attenzione agli arti. Zecche e altri insetti possono ‘approfittare’ del passaggio… Infine, con maggiori soggiorni al paddock, prevediamo una profilassi vermifuga, affinché nell’intestino del cavallo non prendano il sopravvento verminosi parassitarie.
4 – Piedi e denti
Prima di regalare al nostro cavallo il tepore di giornate all’aperto, al paddock, verifichiamo con il veterinario lo stato della bocca e dei denti e con il maniscalco la condizione complessiva dei piedi. Deambulare e brucare fanno parte del grande piacere di questa stagione che consente di eludere il confinamento in box cui sono sottoposti molti dei nostri animali.
La verifica delle strutture
Una volta messa a punto la verifica primaverile sul cavallo, dedichiamoci con attenzione all’ambiente che lo dovrà ospitare. Se è vero che da qui in avanti la permanenza al paddock sarà sempre più frequente, è nostro compito vigilare che recinzioni e pascoli siano sicuri.
1 – Staccionate, perimetri e cancelli
Verifichiamo a piedi, l’integrità dei contenimenti perimetrali dei paddock. Non è una cosa banale. I frequenti fatti di cronaca che riportano di cavalli liberi in strada – con tutti i pericoli annessi – il più delle volte sono ‘figli’ di un pezzo di recinto non controllato. Controlliamo cerniere, catenacci e tiranti di porte e cancelli. Nel caso ingrassiamoli per bene. Se la staccionata è in legno, verifichiamo chiodi, viti e solidità dei paletti che potrebbero essersi rovinati in inverno. Tutto ciò che non è più che solido va sostituito.
2 – Il prato, la razione
Mentre verifichiamo i perimetri, buttiamo un occhio anche al manto erboso. Se notiamo erbe strane, senza improvvisarci esperti botanici, chiediamo il supporto del veterinario. La primavera è stagione in cui aumentano i casi di laminite, e questo proprio in virtù della maggior quota di foraggio ‘ricco’ a cui il cavallo può accedere in maniera spesso non verificabile. Il maggior apporto di foraggio fresco impone una revisione del programma alimentare, da convenirsi con l’esperto anche in considerazione dell’attività del cavallo.
3 – Pulizie di primavera
Il criterio è lo stesso che si applica alle famose ‘pulizie di Pasqua’ di domestica memoria. Arriva il bel tempo, si plancano le finestre e viene voglia di sentire ‘aria’ nuova intorno. In scuderia è solo un po’ più pesante. Però anche qui il passaggio a una stagione dal clima più temperato conte di fare pulizia approfondita dai muri ai pavimenti. Lavare, disinfettare, togliere ragnatele e polvere. Significa fare anche prevenzione ambientale rispetto all’arrivo di insetti o altri indesiderabili ospiti. Gli strumenti sono quelli che conosciamo tutti: scope, idropulitrice, disinfettanti poco schiumosi che non lascino depositi residuali e l’olio di gomito. Box, corridoi, locali tecnici, sellerie, magazzini, fienili… Non esistono ambienti che non possano essere puliti.
4 – In selleria
Già che si è svuotata la selleria per pulirne i locali, quale migliore occasione per dare una bella ripassata anche a tutte le selle e finimenti? Testiere che non sono mai state smontate per tutto l’inverno ora possono asciugare all’aria (non al sole) a tutto vantaggio del cuoio e della sua elasticità. E mentre smontiamo, puliamo e rimontiamo avremo l’occasione di controllare, centimetro per centimetro, l’integrità di ogni singolo pezzo.
Quasi pronti per l’azione
Tra le routine di primavera non va assolutamente dimenticata la ripresa del lavoro. In virtù delle giornate più lunghe e di un clima più favorevole, le uscite in sella e le sessioni in maneggio si allungano. E proprio la differenza dell’impegno fisico del cavallo va considerata affinché il suo benessere non sia messo in pericolo.
1 – Gradualità
La ripresa del lavoro, così come la lunghezza della permanenza al prato, deve essere pensata all’insegna della massima gradualità. Diamoci obiettivi ragionevoli, programmiamo l’attività e atteniamoci a quanto stabilito. Magari dopo che il check-up medico sul cavallo ci ha dato via libera. L’intensità del lavoro deve essere altrettanto graduale, per essere ‘metabolizzata’ dal cavallo. Del resto nessuno andrebbe a correre la maratona di New York alzandosi semplicemente dal divano…
2 – Il trasporto
Prima che arrivi il momento di affrontare qualsiasi trasferta, facciamo una bella verifica sul trasporto. Van o trailer vanno sottoposti alle manutenzioni di legge e anche a quelle definite dalla legge del buon senso. Magari, per ‘riprenderci la mano’, facciamo qualche giretto a vuoto. Tanto per riprendere confidenza con gli angoli di manovra o gli spazi necessari per una frenata dolcissima.