Siena, 12 settembre 2023 – Siena ama il cavallo, un amore profondo, atavico, viscerale.
Forse dall’esterno non si può capire se si valutano soltanto la corsa del Palio e alcune cadute rovinose sul tufo, che rappresentano per i senesi solo un fermo immagine dei rapporti complessi e articolati fra uomo e cavallo.
I senesi amano davvero i cavalli, crescono amandoli, fin da piccoli giocano imitando le loro corse, la campagna brulica di piccole scuderie, quasi tutti i senesi hanno o hanno avuto un cavallo, o possiedono almeno una piccola quota in società di gestione di puledri da corsa.
Li rispettano, li venerano talvolta.
E il cavallo è il protagonista indiscusso della mostra collettiva d’arte che si terrà a Siena dal 5 al 31 ottobre, per il quinto anno consecutivo, in un luogo simbolico come il Complesso Museale Santa Maria della Scala, in piazza Duomo.
La mostra – inserita nel programma “Go-kart 2023” nel ricordo di Brio, organizzato da Stefano Berrettini – vuole esprimere l’amore profondo che da sempre lega la città di Siena al cavallo, che per la sua bellissima forma anatomica e la grazia dei movimenti, è sicuramente uno degli animali più raffigurati nell’arte.
Da Canada, Stati Uniti, Belgio, Olanda Bulgaria e Albania, da Siena, dalla Toscana e dalla Sicilia, gli artisti presenti raffigurano il cavallo attraverso la loro visione più intima, con tecniche diverse di pittura e scultura. Un omaggio per un animale simbolo di bellezza, da sempre protagonista della vita dei senesi.
Per questa edizione esporranno: Turi Alescio, Tommaso Andreini, Lara Androvandi, Giorgio Bisanti, Rosanna Bonelli (Rompicollo), Sara Cafarelli, Elena Conti, Roberto di Jullo, Ilaria Di Meo, Renato Ferretti, Vittorio Fosi, Carol Marano, Fabio Mazzieri, Stephen McGarva, Claudia Nerozzi, Rosalba Parrini, Sandra Petreni, Rita Petti, Tano Pisano, Iva Todorova, Manuel Vermeire, Massimo Stecchi, Jules Vissers, Armand Xhomo.
Alcuni degli artisti presenti, hanno dipinto il Palio negli anni passati, presente anche un’opera del pittore incisore e scenografo Roberto di Jullo autore del drappellone del luglio scorso vinto dalla Contrada della Selva.
Ma hanno dipinto il Palio anche Claudia Nerozzi, Tommaso Andreini, Massimo Stecchi, Fabio Mazzieri, Rita Petti e Rosalba Parrini.
A loro si aggiungono artisti come Jules Vissers, olandese, designer e artista, che “pettina” i suoi lavori, lei infatti non usa vernici ma fili che intreccia e tesse, creando degli straordinari arazzi moderni.
Ilaria Di Meo è presente con un’originalissima opera scultorea, un pony a grandezza naturale, realizzata con fili intrecciati nei colori primari, “Sul filo dei ricordi” ispirata dal suo desiderio di bambina di possedere un pony.
Ogni singola opera meriterebbe di essere raccontata, perché Cavalli d’Autore 2023 è sicuramente un appuntamento da non perdere, ma sono davvero tantissime.
Tano Pisano, eclettico artista siciliano di nascita, giramondo per vocazione, ci stupisce con le sue due teste di cavallo, una in meccano, tipica della sua produzione che si rifà, secondo il Dizionario dei giochi di Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti, a “un gioco di costruzione per la realizzazione di modellini meccanici mediante elementi metallici perforati, viti, dadi e bulloni”, l’altra è “Donna con coda di cavallo” che propone un’altra tecnica della sua scultura, il bronzo.
Lara Androvandi, di Piombino, propone un’opera dal titolo “Anima”: parte della carta che l’artista ha utilizzato per lo sfondo del muso del cavallo, è stata decorata con la tecnica Ebru di pittura sull’acqua, dai bambini ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica del Gemelli di Roma.
Androvandi è uno dei pochissimi artisti italiani in grado di padroneggiare questa antica tecnica di pittura sull’acqua.
Sandrsa Petreni non poteva mancare in questa esposizione dedicata al cavallo, visto che la sua vita e la sua arte sono completamente assorbite da questo affascinante quadrupede.
Fra gi artisti dell’edizione 2023 anche Rosanna Bonelli Flamini, conosciuta a Siena come Rompicollo, che espone una sua opera del 1962, “L’ippodromo delle Cascine” – olio su tela.
Questa signora più che ottuagenaria, è un personaggio molto noto a Siena, oltre che come artista, per essere la seconda donna che ha corso il Palio.
Prima di lei solo Virginia Tacci nel 1581.
Nel 1956 il regista Luigi Zampa girò a Siena uno dei primi film in cui il Palio era protagonista, “La ragazza del Palio”, con Vittorio Gassman e Diana Dors.
Durante una pausa delle riprese, Rosanna Bonelli riuscì ad avvicinarsi ai fantini scritturati dalla produzione riuscendo a montare a cavallo e fare alcuni giri sul tufo di Piazza del Campo e quando la controfigura della protagonista Diana Dors si infortunò, Rosanna Bonelli, si fece subito avanti per sostituirla e rincorrere il suo sogno di riuscire a correre il palio in un mondo totalmente chiuso alle donne.
Sostenuta dalla produzione americana del film, che vedeva in questa opportunità uno splendido lancio pubblicitario, Rosanna si propose allo zio Umberto Bonelli, allora capitano della Contrada della Selva.
Ma lo zio, temendo per l’incolumità della nipote, mise il divieto assoluto e cercò di convincere anche gli altri capitani a non ingaggiare la ragazza; però la contrada dell’Aquila, accettò la sfida offrendole la possibilità di correre.
Così Rosanna Bonelli prese parte a tre prove e fu segnata ufficialmente con il soprannome Diavola, anche se a Siena tutti la conoscono come Rompicollo.
La Domenica del Corriere dedicò la copertina alla storia di Rompicollo e agli eventi legati al Palio di quell’agosto 1956.
La sua opera esposta al Santa Maria della Scala è un delizioso quadro pieno di dettagli, dai colori vivaci, che fa un fermo immagine di una giornata in ippodromo delle Cascine. Carol Marano, da New York propone una scultura in bronzo e Turi Alescio un’opera in vetroresina di forte impatto.
Dal Canada Stephen McGarva espone un grande disegno interamente realizzato con piccoli punti a china.
A differenza degli altri artisti presenti con quadri molto grandi, il giovane Manuel Vermeire propone una piccolissima incisione a bulino, riproponendo una tecnica quasi estinta ma riconosciuta a livello mondiale e patrimonio dell’umanità.
Abbandonando momentaneamente il suo animale preferito, il gallo, con il quale è attualmente in mostra al Castello di Meleto, a Gaiole in Chianti, Renato Ferretti torna a Cavalli d ‘autore con una scultura dedicata al cavallo, mentre il romano Giorgio Bisanti è presente con una terracotta fatta con la terra di Siena.
Con al suo attivo presenze al Louvre e al Moma, la senese Sara Caffarelli espone una sua tela che evoca la street art e i graffiti, Vittorio Fosi è presente con un collage di cavalieri ad acquerello; Iva Todorova, con un purosangue nero illuminato dalla foglia oro e anche io, che ho selezionato tutte le opere, espongo un mio quadro Agapanthus, un cavallo bianco che bruca fra i fiori.
Insomma, Cavalli d’Autore è un appuntamento dell’ottobre senese da non mancare, soprattutto per chi ama l’arte e i cavalli.
Comunicati di Elena Conti per Cavalli d’Autore