Uno studio condotto dall’Università di La Coruña, ha stabilito che i cavalli selvatici, con il loro brucare continuo, sono uno strumento estremamente efficace contro gli incendi e promuovono la biodiversità. Almeno quella dei magnifici boschi della Galizia, una zona a nord-overs della Spagna.
Lo studio è stato realizzato osservando dei re-wild all’opera sulla Serra da Groba e nei dintorni di Barro, luoghi annualmente soggetti alla distruzione di flora e fauna a causa degli incendi.
È risultato che i cavalli contribuiscono non solo a ridurre il rischio di incendi ripulendo il sottobosco… Giocano anche un ruolo fondamentale nella salvaguardia della biodiversità, nutrendosi di erbe particolarmente infestanti che soffocherebbero altre speci. Ed ecco che arriva un’altra meraviglia…
Tra le speci di flora che beneficia della selezione alimentare dei cavalli che pascolano nel sottobosco c’è l’erica che cresce intorno alle torbiere, ricche di muschi di sfagno, uno degli ecosistemi più efficaci per la cattura del carbonio.
In pratica, i re-wild della Galizia svolgono tre funzioni in una: puliscono il sottobosco, riducono l’erba infestante e contribuiscono a catturare carbonio.
Gli studiosi hanno altresì concordato che esistono anche altri animali che potrebbero essere idonei a ripulire le aree boschive. Pecore o bovini potrebbero essere altrettanto efficaci però… I cavalli sono i più adatti ai terreni scosesi dell’entroterra galiziano.
E siccome la natura non lascia nulla al caso… I wild di queste zone presentano dei ‘baffi’ molto accentuati, idonei a proteggere le labbra dei cavalli dai rovi che spesso crescono nel sottobosco.
Un bell’esempio da valutare – con le dovute e necessarie attenzioni – per tante altre aree marginali un po’ in tutta Europa…