Arezzo, 6 Dicembre 2024 – Il meteo non è certo dalla nostra parte, le famose mezze stagioni che ci preparavano ai cambiamenti climatici “non ci sono più” come diceva qualcuno, nonostante siamo ormai a dicembre giornate molto calde si alternano a giornate fredde e ventose che rendono ardua la decisione, già di per sé combattuta, di tosare o meno il nostro compagno atleta cavallo.
Come tutti sappiamo la scelta e il tempismo nel tosare, che a volte appaga anche la vena artistica con la creazione di forme e disegni principalmente sulla groppa, sono guidati prima di tutto dall’attenzione al benessere e alla salute del cavallo. Un soggetto che quotidianamente svolge attività fisica, soprattutto se intensa o agonistica è incline ad una copiosa sudorazione.
A differenza dell’acqua proveniente dall’esterno (pioggia, umidità, neve) di cui viene in un certo qual modo frenata la penetrazione verso l’epidermide, dal folto manto, che forma una sorta cuscinetto d’aria isolante; il vapore prodotto dall’interno non trova sfogo e rischia di provocare rischiosi colpi di freddo.
Per prevenire questa possibilità varie sono le tipologie di tosatura che si possono scegliere di pari passo all’attività che il cavallo svolge e a dove è ricoverato (in box o in paddock).
Ma come si procede ad una corretta tosatura?
Innanzitutto scegliendo il posto giusto dove tosare, che sia possibilmente al chiuso, al riparo da correnti d’aria, ben illuminato e con un terreno stabile e non scivoloso.
Il cavallo potrà essere legato ai due venti o tenuto a lunghina da una terza persona, tutto dipende dalla sua indole, dobbiamo fare il possibile per diminuire lo stress che la pratica potrebbe provocare.
Per salvaguardare la tosatrice ed evitare scomodi inceppi sarà bene pulire a fondo il cavallo con una bella strigliata o ancor meglio una doccia qualche giorno prima, qualora il meteo lo consenta.
Se siete tipi perfezionisti non fatevi mancare una tuta da lavoro per proteggere voi stessi e gli abiti dai peli e dalla polvere e un marker per tracciare delle linee che possano guidarvi in una tosatura più precisa nel caso non sceglieste la “tosatura completa”.
Ricordatevi che la tosatrice non è ben vista da tutti i cavalli, dovrete porre particolare attenzione con i puledri e quei soggetti particolarmente sensibili. Sarà dunque importante cercare di desensibilizzare il cavallo alla vista, al rumore e alla sensazione della tosatrice sulla cute. I vari step da seguire potrebbero essere i seguenti: 1) mostrare la tosatrice al cavallo, lasciargliela scrutare (staccata dalla corrente ovviamente), 2) posarla sul corpo, partendo dalla spalla (area meno sensibile per il cavallo e più sicura per noi), simulando il movimento che andrete a fare a tosatrice accesa, 3) portarsi a distanza e avviare la tosatrice, per osservare la reazione del cavallo al rumore, 4) iniziare a tosare avendo cura di rendere ben nota e visibile la nostra presenza. La mano dev’essere ferma e delicata, il movimento contropelo fluido e ampio cosi da evitare le antiestetiche righe e asimmetrie.
Se la tosatrice è alimentata a corrente fate attenzione che il filo non sia a terra tra i piedi del cavallo e che non sia esageratamente aggrovigliato da causarne il surriscaldamento. Le parti della tosatrice (lame e filtro dell’aria) andranno ripetutamente pulite con una spazzola e altrettanto frequentemente andrà oliato il meccanismo.
Per tosare le parti più delicate e poco gradite al cavallo potremmo chiedere il supporto di una terza persona che possa sollevare uno degli arti anteriori mentre ci approcciamo a tosare gli arti o il ventre, così da prevenire movimenti bruschi, quali calci, e poter procedere in sicurezza.
Quando si passerà al capo, sempre che il cavallo ci dia la possibilità di tosarlo, bisogna tenere a mente che le vibrisse intorno agli occhi e al muso sono fondamentali per lo spostamento dell’animale nell’ambiente (soprattutto nella notte) visto che rappresentano l’organo deputato alla percezione della dislocazione degli oggetti e del loro stato (solidità, temperatura, ecc.) e forniscono inoltre informazioni sull’eventuale presenza di altri animali nelle vicinanze, tramite la percezione di spostamenti d’aria da essi provocati, è dunque di fondamentale importanza lasciarle così come sono, senza raderle né accorciarle. La stessa FEI (Federazione Equestre Internazionale) ha sancito dal 1 luglio 2021 l’entrata in vigore dell’art.1004 del Regolamento Veterinario (Metodi Proibiti) che vieta la partecipazione a competizioni FEI del cavallo le cui “vibrisse sono state tagliate e/o rasate o rimosse in qualsiasi altro modo, a meno che non siano state rimosse da un veterinario per prevenire dolore o disagio per il cavallo. Le aree di peli che devono essere tagliate, rasate o rimosse per consentire il trattamento veterinario sono esentate da questa norma. (https://www.cavallomagazine.it/etologia/vibrisse-attenzione-al-calendario).
Per concludere passate un panno inumidito con alcool così da eliminare residui di polvere ed alleviare eventuali irritazioni.