Bologna, 17 dicembre – Se si fa una ricerca di immagini nelle notizie di agenzia con la parola chiave ‘asini’ saltano fuori, immancabilmente, scene di vita difficile.
Perché nei paesi come il Pakistan ad esempio, dove c’è bisogno di cavarsela con poco e la frugalità è la dote utile, gli asini tornano ad essere indispensabil.
Ancora meno esigenti dei collegni equini locali, più piccoli e quindi più facili da sistemare, alimentare, condurre.
Gli asini sono l’aiuto che fa la differenza nei posti dove manca tutto quello che noi siamo abituati a concepire come indispensabile.
Dove mancano carburanti e gas loro trasportanto cose, persone, legna, cibo, masserizie.
E se li tieni vicini un po’ e impari ad avere a che fare con loro ti rendi conto che la dolcezza e la sensibilità che dimostrano con chi li capisce può essere un grande conforto, in tempi difficili.
Perché anche questo serve a rimanere umani, in certe situazioni.
Quando poi la fatica si fa meno dura e i tempi sono un po’ meno complicati allora succede che diventino anche compagni di festa, di gioco.
Come nella Champions Donkey Cart Race a Karachi, in Pakistan, dove vengono attaccati per correre una gara.
Non ci sono molti bastoni o fruste a incitarli. I guidatori hanno delle trombette tipo quelle da stadio. Ed è già un bel miglioramento rispetto a tante altre scene del genere ì che abbiamo in memoria riprese dalle nostre parti.
Tutti gli asini sembrano ben tenuti: questa corsa l’ha vinta Muhammad Arif con il suo Sartaj.
“Le corse di carri trainati da asini sono state un punto fermo nel panorama culturale di varie regioni del Pakistan. In particolare nelle aree rurali, dove sono spesso presenti come parte di festival locali o eventi speciali. Questo sport non solo incarna una tradizione con un notevole valore sociale e di intrattenimento per queste comunità. E sottolinea anche la dipendenza dagli animali, con gli asini utilizzati prevalentemente per scopi logistici e di trasporto. L’evento ha messo in luce sia il fascino culturale delle razze tradizionali sia le storie personali di resilienza e dedizione che le caratterizzano. “, da 24NewsHd.
Per la cronaca, secondo è arrivato Chitta Ustad e terzo Nadeem.
Il vincitore, Arif, si è aggiudicato un trofeo e 100.000 rupie, il secondo classificato 50.000 rupie e 30.000 al terzo classificato.
Ma a tutti i partecipanti sono state consegnate 3.000 rupie ciascuno. Un segno di apprezzamento per la loro partecipazione a questo evento che ha messo in risalto una tradizione culturale unica di Karachi.
Parlando ai giornalisti dopo la vittoria, Arif ha espresso la sua gratitudine e ha detto cosa farà del premio in denaro. “Pagherò le cure mediche a mia madre”, ha spiegato.
Il cambio attuale di 100.000 Rupie indiane è poco più di 1.100 Euro. Lo stipendio mensile di un impiegato (un cassiere, per esempio) è sulle 200 Rupie.