Firenze, 11 gennaio 2025 – In uno splendido fine settimana d’autunno, a fine ottobre dello scorso anno, si è svolto nei pressi di Solferino (MN) il V Meet Nazionale delle Società di Caccia italiane.
Organizzato dalla Società Bresciana Percorsi di Campagna a Cavallo (S.B.P.C.C.), più di ottanta cavalieri e amazzoni di ben sette società hanno avuto l’opportunità di godersi in sella per due giorni la bellezza paesaggistica dell’anfiteatro morenico del Lago di Garda.
Per l’occasione la Società Toscana Caccia Alla Volpe (STCV) era presente con una folta delegazione.
Guidata dal presidente e Master Giuseppe Cicirello, la trasferta è stata perfettamente coordinata in ogni dettaglio dalla vicepresidente Monica Gasperini.
Reduci dell’organizzazione del precedente IV Meet Nazionale e dei festeggiamenti per il trentennale della STCV nel 2023 a Migliarino Pisano, questa volta i partecipanti dalla Toscana potevano avvalersi dell’accoglienza della Società ospitante.
Per chi era arrivato di sabato, il programma prevedeva il pomeriggio la passeggiata a cavallo sulle colline che contornano il Garda.
Il percorso, condotto personalmente dal presidente e master della S.B.P.C.C., Franco Zacchè, offriva agli invitati panorami unici che spaziavano dalla medievale Rocca di Solferino, la famosa “Spia d’Italia” delle guerre del Risorgimento, fino allo specchio d’acqua del Benaco, già citato da Virgilio nella sua “Eneide” e scelto dal vate Gabriele D’Annunzio come sua dimora prediletta.
La domenica mattina, al Centro Ippico le Volpi di Solferino era il momento del ritrovo per la partenza alla “Drag Hunt”.
In questa “caccia simulata a strascico” la straordinaria muta di segugi, i foxhounds, fornita per l’evento dalla Società Milanese per la Caccia a Cavallo, corre spedita, seguita da amazzoni e cavalieri divisi in vari fields, fiutando una scia odorante di origine non animale.
Quest’ultima viene sparsa sul terreno lungo l’itinerario prestabilito mediante uno strascico trainato da un cavaliere prima del passaggio dei “cacciatori”.
L’evento deve la sua buona riuscita non soltanto grazie all’ottima organizzazione da parte della S.B.P.C.C., allo splendido scenario naturalistico, al tempo che non poteva essere migliore ma anche e soprattutto per la Storia che si respira in ogni angolo di questo territorio.
Si, perché qui, al culmine della Seconda Guerra d’Indipendenza, la battaglia che avvenne il 24 giugno 1859 nei pressi di Solferino e di San Martino ha visto scendere in campo l’esercito alleato franco-piemontese contro quello asburgico.
Una battaglia che sarà citata nei manuali di storia come una delle carneficine più atroci mai successe in Europa.
In seguito a questo sanguinoso massacro nacque nel 1863 la Croce Rossa Internazionale per volontà dell’umanista svizzero e osservatore di guerra Henry Dunant, l’autore del memoriale “Un Souvenir de Solférino” e vincitore nel 1901 del Premio Nobel per la Pace.
La Battaglia di Solferino e di San Martino viene ricordata anche come “la Battaglia dei tre Re”.
E’ stata l’ultima nella storia dove si scontrano tre sovrani presenti sul luogo, in sella: Francesco Giuseppe d’Austria contro Napoleone III e Vittorio Emanuele II.
All’epoca, l’uso del cavallo in guerra era fondamentale; nonostante non conosciamo con esattezza la quantità dei cavalli impiegati dai vari eserciti (le diverse fonti menzionano da un minimo di ventimila a una massimo di quarantamila soggetti), il loro numero in ogni caso fu impressionante.
La cavalleria austriaca allora era considerata la migliore in tutta l’Europa.
I loro cavalli, in prevalenza di provenienza ungherese, si dimostravano superiori sia per addestramento che per resistenza fisica rispetto a quelli degli avversari che disponevano però di artiglierie più moderne.
La superiorità della propria cavalleria non fu sufficiente a salvare l’Austria dalla disfatta.
Oggigiorno, galoppando sulle dolci colline di questo sacro territorio, a qualcuno è parso di sentire degli echi di nitriti, il suono freddo del battere delle lame e l’odore acro dei cannoni.
E anche i cavalli sembravano più coinvolti del solito.
Chissà se questi, grazie al loro essere estremamente sensibili, avvertono le migliaia di anime erranti dei loro compagni che ancora vagano sui campi…
Vi aspettiamo al prossimo Meet della Società Toscana Caccia alla Volpe!
Comunicato STCV