Perugia, 8 maggio 2024 – L’idea è venuta a Johan Ramires, che con la moglie Stella Bacchio gestisce il centro equestre La Lacciara in una delle tenute più grandi di tutta l’Umbria: Poggiovalle, a Città della Pieve.
Il progetto si chiama Accademia della Briglia, che per l’esordio ha scelto di dare vita a un appuntamento di grande qualità.
Tre giorni di full-immersion nel mondo del lavoro con il bestiame insieme ad Andrea Mischianti e Natalia Estrada, i creatori di Ranch Academy.
Un dialogo tra diverse tradizioni della monta da lavoro con il bestiame, che per esistere ha bisogno di cavalli che sappiano andare a una mano, cioè in briglia.
E tutte le diramazioni esistenti nel vasto mondo di questo modo di condurre un cavallo – dalle Maremme alla penisola iberica, dalla California al Sud-America – partono dalle stesse radici: quelle dell’equitazione colta rinascimentale.
Per cui bello vedere a Poggiovalle un cavaliere di chiara estrazione Maremmana assieme ad altri in perfetto stile ‘Californio’.
E quelle che saltavano più all’occhio, al netto di finimenti, abiti, cappelli e tipo particolare di laccio con cui si catturano puledri e vitelli non erano le differenze, no: ma le cose in comune.
Come è stato notevole rendersi conto che il protagonista assoluto di quanto Drew Mischianti e Natalia Estrada generosamente spiegavano e trasmettevano non era lì fisicamente, nel maneggio coperto. Ma era come se ci fosse: il vitello, perché tutto ruota attorno a lui anche quando non c’è.
Per cui peccato per chi non c’era in questi tre giorni in Valdichiana: è stata una bella occasione di dialogo, di scambio, di approfondimento.
Ad esempio chi scrive per voi queste righe non sa un granché di monta da lavoro. Ma è stato affascinante farsi spolverare da un po’ di concetti rubati al volo, ascoltando quello che Mischianti ed Estrada spiegavano agli allievi.
Ad esempio, lo sapevate che la lacciara è più difficile da usare del rope?
Perché è morbida, cedevole, mentre il rope è rigido.
Andrea Mischianti è capace di mischiare il ricordo di un vitello dello Wyoming con una citazione di Leonardo da Vinci, battute irresistibili e gentilezza squisita. Non c’è fatica ad ascoltarlo, nemmeno per una giornata intera.
Natalia Estrada è la conferma di quanto si dice di lei nel mondo dello spettacolo: gentilissima, molto professionale.
Ma non soltanto: è sinceramente, profondamente appassionata a questo mondo fatto di rope e vitelli, polvere e cavalli su cui ha dirottato tutta la disciplina – flessuosa ma inflessibile – della danza.
Affianca Drew con naturalezza, come due cavalli nello stesso recinto abitano spazi vicini che a volte si sovrappongono, ma non invadono mai l’altro.
Vede tutto, non le sfugge nessun particolare. Cosa sta facendo quel cavallo, la posizione esatta di quel dito nella mano della ragazza che prova a lanciare il rope, ricorda la richiesta di una foto e raduna tutti per scattarla prima che sia troppo tardi per portarsi via un ricordo.
Si mette di lato al recinto e guarda cavalieri e puledri in campo quando si esce dal maneggio e si fa sul serio, alle prese con vacche, manzi e vitelli dell’allevamento Poggiovalle.
Un po’ madre e un po’ maestra di danza mentre li guarda seguire le istruzioni di Andrea Mischianti e Johann Ramires. Perché solo le mamme e le maestre sanno guardare con tanta fiducia e orgoglio chi si mette alla prova sul campo dopo essersi preparato con scrupolo.
Attenzione, cura, meticolosità, passione, esperienza vera e capacità di trasmetterla. Che belle queste giornate all’Accademia della Briglia di Poggiovalle Tenuta Italiana, con Ranch Academy in cattedra.