Bologna, 25 febbraio 2021 – Esprimere gratitudine agli eroi dello sport non è sempre facile. Ci sono tante altre ragioni per dedicare una statua a qualcuno e il tema sportivo passa sempre in secondo piano.
Almeno questo è quanto succede da noi, dove statue, vie e piazze difficilmente vengono dedicate a qualche campione. Tutt’al più qualche stadio… E il campione è generalmente un uomo.
Nel nord Europa, la tendenza è un po’ diversa. In luoghi in cui il cavallo, inteso come business, sport, allevamento e membro effettivo delle comunità è saldamente radicato, trovare statue che lo celebrano non è affatto raro.
È notizia di questi giorni che a Newent, una cittadina di circa 5000 abitanti nel Gloucestershire (Gbr), è stata dedicata una statua in bronzo a un grandissimo campione locale: Valegro.
Realizzata dalla scultrice Georgie Welch, la statua di Valegro suggella il comune sentire britannico rispetto a questo straordinario campione del dressage planetario.
Valegro, così come a suo tempo Milton per il salto ostacoli, è diventato un simbolo della Union Jack, di quel modo tutto britannico di vivere l’equitazione sportiva, con un tifo che da noi si vede solo alle partite di calcio.
E così, dopo una inaugurazione privata a cui ha preso parte il Velegro in carne e ossa, accompagnato dai suoi migliori interpreti, Carl Hester, Charlotte Dujardin e Alan Davies, la settimana scorsa la statua ha raggiunto la piazza principale di Newent.
«Avevamo pensato a una grande festa per l’inaugurazione della statua di Valegro. Purtroppo a causa della pandemia le cose sono andate differentemente» ha dichiarato un portavoce del Newent Initiative Trust, l’associazione che sta dietro a questo progetto.
Ma in realtà poco importa… Adesso i cittadini di Newent potranno salutare il loro campione ogni volta che ne avranno voglia.
«La statua di bronzo, realizzata in quasi tre anni di lavoro, adesso è perfettamente al centro della piazza del mercato antico. Per ricordare a tutti i suoi straordinari successi».
«Valegro ha cambiato così tanto le nostre vite… Ha arricchito il nostro sport. Lo ha portato a livelli incredibili – ha commentato Carl Hester – Charlotte, io e chiunque abbia lavorato con lui non può che essere fiero di averlo incontrato».