Bologna, 7 settembre 2021 – Mai dimenticare le proprie origini. Mai perdere contato con la propria storia e i suoi protagonisti. Su questo mood, nell’era dell’iper-informatizzazione, il servizio postale degli States, la celeberrima UsMail, ha emesso una serie di francobolli da collezione per celebrare gli animali ‘da cortile’ che hanno avuto un vero ruolo nel periodo pre-industriale americano.
E tra questi non potevano mancare cavalli e asini. Di quelli particolari, s’intende. Nella collezione di francobolli, accanto al tacchino Narragansett o alla capra dell’Isola di San Clemente, figurano infatti il Mammoth Jackstock e il Cream Draft Horse.
Entrambe le razze sono considerate rare, in posizione ‘critica’ dalla Livestock Conservancy, con registrazioni sotto le 200 unità all’anno negli States e una popolazione globale di meno di 500 esemplari ciascuna.
Mai sentito parlare di loro? Facciamo la loro conoscenza…
American Cream Draft Horse
Contraddistinto da un mantello che viene definito color champagne dorato, il Cream Draft Horse ha origini assai recenti. Pare sia originario dell’Iowa e i suoi natali risalgono all’inizio del ‘900. Non ha mai avuto una larga diffusione e in Europa è pressoché sconosciuto. L’America Cream Draft Horse ha una ‘mamma’ di cui si conosce il nome. La prima fattrice pare si chiamasse Old Granny. Nata in un periodo tra il 1890 e il 1905, di lei non si conoscono le origini ma di certo si sa che generò un buon numero di puledri con il caratteristico colore del mantello e dagli occhi color ambra.
Usato per i lavori pesanti fino agli Anni ’20 del secolo scorso, con l’avvento delle macchine agricole rischiò l’estinzione. Che grazie alla passione per la razza di un pugno di agricoltori, fu per fortuna scongiurata, tanto da conservarne l’attuale seppur sparuto gruppo ‘di rappresentanza’.
Mammoth Jackstock
Si dice che asini e muli fecero la storia del West e sicuramente, un simpaticone della prestanza fisica del Mammoth Jackstock deve aver fatto la sua parte.
L’interesse alla produzione di muli forti, alti e robusti nacque tra le fila dell’esercito americano. Il motivo è chiaro: movimentare l’artiglieria e la logistica dei campi. Fautore di quest’idea allevatoriale fu niente di meno che George Washington che dal 1788 mise a disposizione i suoi muli per la riproduzione. Il Mammoth Jackstock originò proprio dai tentativi di incroci di quel tempo. Iscritto nel Libro dei Guinness, Romolo è il Mammoth più alto, con il suo metro e settantadue al garrese. Le orecchie? Le più lunghe possono arrivare a 80 centimetri.
Tornando all’emissione filatelica degli animali delle origini, Zack Bryant ne è l’autore. Il valore dei francobolli sarà sempre lo stesso dell’affrancatura odierna necessaria per il servizio First-Class Mail.