Bologna, 20 marzo 2023 – La salute di esseri umani, animali, piante ed ecosistemi è strettamente interconnessa. Ogni cambiamento nelle relazioni fra essi può aumentare il rischio che si sviluppino e si diffondano nuove malattie.
One Health è quindi un approccio integrato e unificante, fondato sulla collaborazione interprofessionale e multidisciplinare tra diversi settori, che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi.
In Italia è attivo già da qualche anno il piano nazionale di prevenzione e sorveglianza delle arbovirosi, all’interno delle quali si trova la West Nile Disease (WND).
Il piano coinvolge uomo, animali e vettori ed è frutto della collaborazione tra medicina umana e veterinaria fortemente voluta dall’One Health e rappresenta quindi un esempio concreto di applicazione di tale approccio per tutelare e promuovere la Salute di tutti.
In questo caso il cavallo funge da animale “sentinella”, e una sua positività rileva la presenza della malattia nel territorio innescando una serie di misure precauzionali per la salute pubblica.
Nel 2022 il Ministero della Salute ha raccomandato la vaccinazione della WND nel cavallo, insieme ad altre misure sanitarie, per limitare il rischio di trasmissione della malattia all’uomo e agli animali. Il ricorso al vaccino è raccomandato per gli animali che nella stagione estivo-autunnale vengono movimentati in aree in cui è in atto la circolazione del virus (es. partecipazione a manifestazioni e competizioni sportive in aree infette).
Ma cos’è questa West Nile Disease? Conosciamola meglio.
West Nile Disease: una zoonosi da tenere monitorata
La West Nile Disease (WND) è una malattia infettiva di origine virale che può colpire sia il cavallo sia l’uomo e che, vista la sua diffusione sempre maggiore, sta assumendo una certa importanza per la salute pubblica.
Questa malattia è considerata una zoonosi e, in modo più specifico, un’arbovirosi.
Ma cosa significano queste parole? È molto più semplice di quello che sembra…
Una zoonosi è una malattia infettiva causate da agenti che si può trasmettere dagli animali all’uomo, in modo diretto o indiretto. Gli agenti responsabili delle zoonosi possono essere differenti e vari tra cui batteri, virus, parassiti e altre entità biologiche. In questo scenario, le arbovirosi sono zoonosi trasmesse da vettori artropodi (come zanzare, zecche o flebotomi) tramite il loro morso o puntura.
Come si può intuire dal nome, questa malattia ha origine in Africa, più precisamente in Uganda nel distretto West Nile dove venne identificato il primo caso, ed è arrivata fino alle nostre latitudini tramite gli uccelli migratori, che rappresentano il serbatoio di questo virus.
Infatti, il ciclo di trasmissione primario della WND è rappresentato dagli uccelli (domestici e selvatici) e dalla zanzara, la quale, una volta infettata, trasmette il virus ad un altro uccello.
I cavalli e l’uomo rappresentano degli ospiti accidentali, che casualmente vengono punti da zanzare infette e che possono quindi ammalarsi e presentare i segni clinici. Ma per fortuna sono anche dei fondi ciechi della malattia, cioè non sono in grado di trasmettere nuovamente il virus.
La prima segnalazione di WND in Italia risale al 1998, su un gruppo di cavalli in Toscana, mentre il primo caso nell’uomo si è avuto nel 2008 in Emilia-Romagna.
Da quel momento in poi la malattia si è presentata in modo costante, soprattutto nel Nord Italia, e con casi sporadici su quasi tutto il territorio nazionale.
Come per molte infezioni virali, la malattia può manifestarsi in diversi modi, dalle forme asintomatiche (che fortunatamente sono le più frequenti), a sintomi generici come febbre, inappetenza e debolezza, fino alla forma neurologica (in circa il 10% dei casi) caratterizzata da atassia, deficit della propriocezione, paralisi di uno o più arti, fascicolazioni cutanee e decubito, ipereccitabilità o aggressività, con una mortalità compresa tra il 30 e l’80%.
Prevenzione e profilassi vaccinale
Fortunatamente nel cavallo è disponibile la vaccinazione nei confronti della WND, la quale riduce i sintomi clinici della malattia, la viremia e le lesioni a livello del sistema nervoso.
Il piano vaccinale prevede una vaccinazione di base composta da due somministrazioni (distanziate da circa 4 settimane l’una dall’altra) a partire dai 6 mesi di età, e richiami annuali.
Come molte arbovirosi, anche la WND è una malattia ad andamento stagionale, ossia legata alla presenza del vettore, ed è quindi raccomandata la vaccinazione alla fine della stagione invernale/inizio primavera per avere una copertura ottimale all’arrivo del caldo e, purtroppo, delle zanzare.
Oltre alla vaccinazione, un altro obiettivo della prevenzione è quello di ridurre il più possibile la presenza del vettore e il contatto con esso (ad esempio utilizzando repellenti cutanei, creando ambienti protetti con zanzariere, o riducendo la presenza di raccolte di acqua che possano favorire la riproduzione delle zanzare).
Queste accortezze risultano essere l’unico mezzo di prevenzione efficace per l’uomo, per il quale non esiste un vaccino.