Bologna, 23 ottobre 2024 – Genova non è una città come le altre: dalle Repubbliche Marinare a Colombo, la sua apertura al mare e nello stesso tempo la sua fortissima integrazione con Torino e Milano ne hanno fatto spesso l’avanguardia e l’anticipatrice di nuove idee, movimenti, dinamiche.
Nel week end la città ligure, già nominata Capitale europea dello sport 2024, ospita il Festival Europeo degli Sport Equestri e all’interno del ricco programma di eventi anche un importante convegno su ‘Il Ruolo Responsabile degli sport Equestri nell’inclusione sociale’.
Anche qui Genova non è una città a caso. Qui opera con ampio e riconosciuto merito il Gaslini, qui sono stati avviati da anni progetti di grande rilievo come ‘Una Medicina a 4 Zampe’ e l’Horse Camp per i bambini ricoverati nel reparto di Diabetologia Infantile.
Progetto Islander è stato tra i motori di questa attività ampia e diffusa per l’inclusione che fa di Genova una città ancora una volta all’avanguardia in un settore che, a nostro avviso, ha troppa poca attenzione nazionale per quello che è invece il suo valore terapeutico, etico e didattico.
Oggi la maggior parte degli italiani vede il cavallo come un animale naturalmente amico e utile, bello e funzionale alla crescita dei propri giovani. La percezione generale si va modificando lentamente. Il cavallo è molto di più.
È un ponte affettivo straordinario che facilita le interazioni sociali, moltiplica il senso di appartenenza e armonia con la natura, rafforza il richiamo alla responsabilità e alla condivisione, introduce (importantissimo oggi) il principio di accettazione costruttiva, senza giudizio, da parte dell’animale, aiuta e favorisce lo scambio di emozioni e sensazioni, rafforzando la dimensione reale e vicina a scapito del dilagante virtuale e indefinito.
Una percezione, questa, che sta guadagnando terreno nella sensibilità della nostra società, da parte di medici, istruttori, allenatori, preparatori, e mental coach. Una percezione cui manca colpevolmente il tassello più importante: la scuola. Dove si introducono i più fantasiosi progetti, dove si investono ore in attività di dubbia utilità, ma dove non si riesce a comprendere che una partnership con un maneggio a chilometro zero garantisce la miglior forma di inclusione sociale mai vista fino ad oggi. Perché il cavallo non distingue, accetta e unisce.
Genova può fare il miracolo. Perché lì c’è il Gaslini, c’è l’apertura ai nuovi mondi, c’è il coraggio e la forza del mare. Proviamo a portare gli sport equestri a scuola, con un progetto pilota, con una partnership tra Fise e Ministero dell’Istruzione e del Merito. Avremmo una società migliore, ne siamo certi.