Ci sono momenti in cui le idee di pochi diventano le idee di tutti e le società cambiano. Oggi parlare di parità di genere, di sostenibilità e di inclusione è giustamente un fatto comune. Un domani lo sarà affrontare temi oggi in embrione: la cooperazione al posto della competitività, l’accettazione non selettiva, la ferma dolcezza come metodo educativo. Sono gli sport equestri a scrivere il linguaggio della società, in anticipo di qualche decennio sui tempi.
Dedichiamo questo numero di Cavallo Magazine alle donne non solo per celebrare l’8 marzo, giornata tra l’altro che ci coinvolge pienamente essendo la redazione di Cavallo Magazine, ad iniziare dall’editrice, quasi completamente femminile.
L’8 marzo degli sport equestri è tutti i giorni, perché la parità di genere è stata elemento fondante dello sport equestre, la sostenibilità e l’attenzione alla natura sono il DNA del cavallo, l’inclusione è da sempre diffusa nelle scuderie, dove il cavallo è il primo ad accogliere, comprendere, indirizzare, stimolare chi vive un momento difficile, fisico e psicologico. Diceva Goethe che la genialità è la capacità di vedere l’ovvio.
Se non li si vuol considerare geniali, gli sport equestri hanno aperto una strada oggi battuta con forza dal Comitato Olimpico Internazionale, che ha imposto precise linee per incentivare lo sport femminile nel mondo, dal Coni che richiede dati aggiornati, anche territorialmente per uniformarsi al Cio, e dal Presidente Mattarella che muove un paese nella direzione della equa giustizia nella distribuzione delle possibilità e delle occasioni.
Nelle decine di migliaia di ragazzine che si iscrivono nelle scuderie, nei trionfi storici di Sophie Hinners e delle Iron Dames a Fieracavalli o di Kaci O’ Rourke, prima donna a vincere l’NRHA Futurity negli Stati Uniti, sono scritti i caratteri del DNA di uno sport che a tutti i livelli è avanti nei tempi.
E lo è anticipando oggi, come ieri ha fatto per la parità di genere, quei concetti che cambieranno presto la nostra percezione del tempo (il lento al posto del frenetico), della selezione sociale (l’accettazione invece del like selettivo), dell’approccio educativo (il cavallo non edulcora, presenta rischi e possibilità), del linguaggio emotivo non verbale (prassi consolidata nel binomio).
Queste saranno le conquiste della società del domani, che il mondo equestre semplicemente anticipa, stimolato dall’intelligenza e dalla grande sensibilità del cavallo a portare avanti la frontiera della conoscenza del sé e degli altri. In scuderia oggi ci sono valori che domani saranno a scuola: ed è per questo che questi due mondi dovrebbero avvicinarsi di più.
Ma questo è tanto ovvio, come diceva Goethe, che non è facile vederlo.