Bologna, mercoledì 13 novembre 2024 – La vittoria di Sophie Hinners su Iron Dames My Prins al Gran Premio di Verona non è soltanto la prima storica vittoria di una donna nell’Arena veronese di Fieracavalli, fatto già di per sé portatore di mille significati, ma è anche il suggello ad una bella storia di sport e società che incorona gli sport equestri, ancora una volta, come ambiente e disciplina all’avanguardia nel mondo. Sophie Hinners infatti non vince da sola.
La sua storia nasce da Deborah Mayer, ex pilota francese famosa nel motorsport per aver gareggiato anche a Le Mans ed aver guidato anche la mitica Ferrari, che per promuovere l’ingresso e l’affermazione delle donne nel motorsport ha creato il team Iron Dames. Ma da ex pilota ed ex presidente della Fia Woman, la Mayer ha subito individuato negli sport equestri la disciplina più aperta all’inclusione, nella quale diversificare l’attività e introdurre immediatamente il brand di Iron Dames.
Ed è nata così la squadra femminile con il chiaro intento di valorizzare le donne di talento nel loro percorso di affermazione sportiva. Mai terreno fu più fertile. Se le Iron Dames nel motorsport hanno dovuto battersi, con risultati significativi ma non immediatamente vincenti, in un ambiente ancora tradizionalista, negli sport equestri la Mayer ha trovato immediatamente un contesto in cui uomini e donne partono per definizione, prassi e regolamenti scupolosamente alla pari. E qui ha potuto vincere subito. E non una gara qualsiasi. Nata con una presentazione in grande stile a Vallelunga, casa di motori e storia, la squadra delle Iron Dames, per l’occasione ribattezzata Cannes Stars powered by Iron Dames, ha subito vinto la Global Champions League 2024 (il circuito mondiale a squadre che si sviluppa parallelamente al Longines Global Champions Tour), portando agli onori della cronaca proprio Sophie Hinners, ora vincitrice a Verona.
E con un tocco di tricolore in più in questo trionfo visto che team manager della squadra è Stefano Nogara. Ma è significativo che una squadra portatrice di un messaggio così forte di parità di genere, di modernità e di superamento dei vecchi e polverosi stereotipi abbia scelto proprio gli sport equestri per investire e per trovare i primi importanti successi, a fianco dell’esperienza molto più complessa e in salita del motorsport. Verona, in questo caso, ha fatto da straordinario scenario di una svolta storica ed epocale: una svolta destinata a firmare una patente speciale degli sport equestri, palestra di inclusione, sensibilità e funzionalità che fa della settima disciplina italiana per numero di tesserati la prima per modernità ed efficacia del suo messaggio.