Milano, 23 maggio 2019 – Ultime notizie da Pavia riguardo ai 22 cavalli di Borgo Priolo in difficoltà: ci aggiorna direttamente Progetto Islander, l’associazione che con Carabinieri e Asl veterinaria è intervenuta sul luogo.
Quest’ultimo è un agriturismo con maneggio, una ex bella struttura che purtroppo ha conosciuto un forte declino negli ultimi anni con più di 50 ettari di pascolo.
Ma le recinzioni rotte hanno causato molti problemi: gli animali lasciati al prato finivano regolarmente sulle strade dei dintorni, con grave pericolo loro e della circolazione locale.
Per questo negli ultimi tempi i responsabili tengono rinchiusi 22 tra cavalli, pony e puledri (oltre a 3 vacche e 4 capre) in un capannone di 20×40 metri: in condizioni igieniche e cliniche indecenti, senza fieno al momento del controllo, con un solo beverino per altro non funzionante alla perfezione.
Il proprietario ha dichiarato di non effettuare le normali cure di base: quindi niente sverminanti, controlli tavole dentarie, vaccinazioni e pareggio (non sono stati comunque osservati casi di unghie in condizioni inaccettabili); quelli scuderizzati in altri box e adibiti alla scuola di equitazione, all’interno dell’agriturismo vero e proprio sono sicuramente in condizioni migliori anche se servirebbe una visita accurata per valutare se siano tutti in condizioni di svolgere questa attività.
Nel prossimo sopralluogo Progetto Islander valuterà se seguire un percorso che preveda la collaborazione di volontari per ristabilire la funzionalità dei recinti del grande pascolo – e permettere quindi ai 22 cavalli sin qui segregati una vita normale e sana – o prendere provvedimenti immediati, con la collaborazione delle autorità che si sono dimostrate estremamente disponibili.
Tutto sempre e soltanto nell’ottica di aiutare i cavalli, non la proprietà della struttura che deve ovviamente assumersi le proprie responsabilità.
Chiediamo a Nicole Berlusconi cosa si è quindi deciso di fare per aiutare i 22 cavalli di Borgo Priolo: «Per il momento sono state fatte le prescrizioni da Asl e forze dell’ordine» spiega la presidente e fondatrice dell’associazione, «affinché il proprietario, che è stato sanzionato, provveda a ripristinare una condizione di benessere per i suoi animali; se adempirà a quanto necessario bene, in caso contrario interverremo in un altro modo. Visto che il posto è davvero meraviglioso per i cavalli abbiamo pensato che potremo organizzare un gruppo di volontari che lo coadiuvi nel ripristinare i recinti: sarà prezioso, in questo caso, l’aiuto di ogni volontario che volesse contribuire ai lavori».
Quindi, rimanete con noi: potrebbe esserci (davvero!) bisogno di tante mani.
Una riflessione, dalla pagina Facebook di Progetto Islander: «Distinguiamo bene i casi di maltrattamento: ignoranza, cattiveria, business economico. Ci sono situazioni in cui è necessario portare via immediatamente i cavalli, altre in cui si danno prescrizioni e se la situazione non migliora si effettua il sequestro, altre ancora in cui, anche se ci sono tutti i presupposti per mettere in salvo gli equidi, per colpa della burocrazia non si riesce a fare nulla. Il nostro principio è sempre quello di pensare a cosa sia meglio per loro, valutare bene il caso e scegliere la strada migliore. Siamo i primi a lottare, spesso anche con le autorità, quando non riusciamo a ottenere il sequestro in situazioni difficili. In questo caso, il sequestro non sarebbe stata la soluzione ottimale per i cavalli. Restando lì, un gruppo vivrebbe sempre libero, allo stato semi brado, l’altro gruppo lavorerebbe con i bambini e anche questi cavalli vivrebbero tanto tempo a paddock. Certo che il proprietario deve garantire una nutrizione corretta, più igiene e massimo rispetto per ogni essere vivente. Stiamo monitorando la situazione e cerchiamo di intraprendere questa strada, se poi non fosse così, interverremo di conseguenza».
Per contattare Progetto Islander: chiama 3384016261 oppure scrivi a info @progettoislander.it