Milano, dicembre 2016 – Nel 2015 furono confiscati circa cinquanta equidi nel Comune di Agropoli dal Comando NAS di Salerno. Inspiegabilmente, nonostante il provvedimento di confisca, gli equidi rimasero lì dove erano in un allevamento abusivo, nella disponibilità degli ex proprietari, ossia il clan Marotta-Cesarulo, alcuni incustoditi e liberi di correre sulla strada statale provocando incidenti, altri abbandonati a se stessi in stalle fatiscenti. Questo è quanto asseriscono Alfredo Riccio di LNDC e Nicole Berlusconi di Progetto Islander.
In seguito a una richiesta di aiuto affinché gli equidi fossero messi in sicurezza, pervenutaci dai Carabinieri stessi nell’aprile 2016, con una task force animalista composta da Italian Horse Protection onlus, Lega Nazionale per la Difesa del Cane e Progetto Islander, ci siamo recati in loco insieme all’On. Paolo Bernini. Successivamente al nostro intervento si recò sul luogo anche Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia per documentare il maltrattamento ai danni di questi animali. Grazie a questi interventi, fu possibile ottenere lo spostamento degli animali nel Centro di Incremento Ippico di Santa Maria Capua Vetere e la messa in sicurezza di soli diciassette equidi a fronte dei cinquanta iniziali. Nonostante i veterinari dell’ASL di competenza dichiararono il buono stato di salute degli animali, uno di questi morì subito dopo a causa degli stenti a cui era costretto da tempo. Ad oggi il problema del randagismo equino nel comune di Agropoli non è stato risolto; è stato chiesto agli enti di provvedere all’implementazione dell’anagrafe equidi e a procedere con la confisca degli equidi vaganti e alla successiva ricollocazione degli stessi mediante l’ausilio delle associazioni incaricate; nessuna risposta né proposta di collaborazione ci è mai pervenuta.
Ora si apprende dalle pagine de ‘Il fatto quotidiano’ che sembrerebbe esserci una sorta di collaborazione tra la famiglia dei Marotta e il Sindaco di Agropoli in cambio di favori elettorali, tant’è che, come riporta lo stesso giornale, il Sindaco sembrerebbe essersi “dimenticato” di dare esecuzione ad altri provvedimenti di confisca aventi ad oggetto alcune abitazioni nella disponibilità della medesima famiglia criminale. Si apprende inoltre, tramite un articolo pubblicato dalla testata locale “infocilento” che è stato ritrovato un altro cavallo legato a un albero. Questa situazione si era già presentata ad agosto quando, a poche centinaia di metri dagli uffici ASL, un cavallo sarebbe deceduto per stenti essendo stato tenuto legato a un albero per giorni senza avere a disposizione né acqua né cibo.
Il cavallo ritrovato settimana scorsa era in stato di grave sofferenza e si presume avesse una colica. Il veterinario dell’ASL che è intervenuto non si sarebbe accertato dello stato di salute del cavallo, ma ha proceduto somministrandogli una flebo, restituendolo successivamente al proprietario. Che il cavallo fosse stato trovato legato a un albero (gravissima situazione evidentemente di detenzione non idonea per un animale e di maltrattamento) e che fosse in gravi condizioni di salute, non è stato ritenuto comunque sufficiente per le autorità a procedere con l’ennesima denuncia di maltrattamento al proprietario del cavallo, ovvero il signor Cesarulo.
Lo stesso veterinario che ha somministrato la flebo al cavallo, non si sarebbe neanche documentato sullo stato di salute dello stesso in seguito al suo intervento. Ad oggi quindi nessuno saprebbe se il cavallo è ancora vivo o no. Quanti cavalli devono ancora morire prima che le autorità decidano di intervenire in modo definitivo riguardo a questa assurda realtà? Quante altre denunce saranno necessarie prima che si proceda con la confisca e lo spostamento di tutti i cavalli presenti all’interno della struttura abusiva del signor Cesarulo?
“La situazione ad Agropoli è drammatica: la settimana scorsa, un cavallo è stato trovato legato, agonizzante a un albero in pieno centro città. Da indiscrezioni sembrerebbe avesse una colica. Apprendiamo che il proprietario, il solito Cesarulo, sarebbe stato denunciato per aver fatto pascolare i propri cavalli in un terreno comunale, ma che il cavallo gli sarebbe stato anche restituito. Personalmente continuo a ricevere segnalazioni inerenti problemi alla viabilità e di maltrattamento. Scene da Far West sono all’ordine del giorno. Insieme alle associazioni ho scritto persino al Prefetto affinché avesse provveduto all’abbattimento e alla chiusura dell’allevamento abusivo senza ricevere alcuna risposta. Provvederemo quindi a inoltrare un nuovo esposto alla Procura competente con l’obiettivo di preservare l’incolumità dei cittadini e la dignità degli animali” conclude l’On. Bernini, M5S.
2 dicembre 2016