Siena, 23 dicembre 2020 – “Una sorta di ‘Pegaso’ del 118, anche se non si alza in volo? Diciamo che sicuramente si tratta di un mezzo di soccorso avanzato per i cavalli, fatte le dovute proporzioni”, annuisce il sindaco Luigi De Mossi.
Che insieme allo staff Palio e ai veterinari della clinica del Ceppo ha svelato i ‘segreti’ della nuova ambulanza che sarà presente alle corse di addestramento del Protocollo equino e naturalmente in tutte le fasi del Palio.
“Siamo all’avanguardia nel mondo – rivendica De Mossi – per la salvaguardia dei cavalli, sperando sempre di non doverla utilizzare mai. Da un anno e mezzo abbiamo iniziato a lavorare sul progetto con Guido Collodel, responsabile dell’Ufficio Palio e, avvalendoci delle grandi capacità tecniche del dottor Raffaello Ciampoli e della clinica del Ceppo, espertissimi in materia, possiamo vantare adesso un mezzo innovativo. Che consente di recuperare l’animale quando è a terra, evitando immagini molto brutte. Approntata anche una schermatura per fare sì che la privacy del cavallo sia tutelata e che anche gli operatori possano lavorare con tranquillità all’interno”.
Niente assembramento in Piazza all’arrivo del mezzo di soccorso che si è fermato davanti al Comune.
C’erano però ad attenderlo il rettore del Magistrato delle Contrade Claudio Rossi, Nicoletta Fabio del Consorzio tutela del Palio, il decano dei capitani Marco Lorenzini e l’Associazione proprietari e allenatori di cavalli da Piazza con il vice presidente Mario Fracassi, più alcuni appassionati.
Anche la ditta della zona che ha lavorato fianco a fianco a Comune e veterinari per mettere a punto – è la sua prima volta – un mezzo-gioiello del Palio.
Un esempio per tutte le altre manifestazioni, “apice di una filiera di innovazioni – è ancora il sindaco ad issare la bandiera della Festa – che dimostra come si pensa alla salute dei cavalli anche in un momento di pandemia e alla fine dell’anno. Chi ritiene che il Palio sia una corsa di cavalli organizzata in modo sommario dimentica ciò che abbiamo fatto e continuiamo a fare”.
L’ambulanza è in conformità alle linee guida del Ministero e l’obbligo di collegamento con una struttura veterinaria autorizza e attrezzata per le emergenze oltre alla presenza sul posto.
Cosa che a Siena è sempre stata.
“La sua modernità è data dal fatto che ha dei presidi che in altre mancano – osserva Raffaello Ciampoli – . Un piano basso, l’assenza di passa-ruota, un apparecchio per l’anestesia funzionante, i monitor: tutto ciò consente di poter immediatamente mettere in sicurezza l’animale, addormentarlo, evitargli sofferenze e che durante il trasporto possa subire traumi, c’è un letto gonfiabile apposta. Ed una barella – dice mostrandone il funzionamento – per il trasporto all’interno dei veicolo grazie ad un paranco che evita di far alzare il cavallo. Il primo intervento è quello più importante per avere un buon risultato e questo mezzo ci consente di lavorare come in clinica”.
“Appaltiamo l’ambulanza ed il costo tutto compreso per i servizi che chiediamo si aggira intorno ai 10mila euro”, dice il sindaco.
Un gioiello, si diceva.
Sì perché oltre ad una fonte di ossigeno è dotata di strumentazione per il monitoraggio dell’apparato cardio-circolatorio, l’ambiente è climatizzato, si può effettuare la ventilazione polmonare, del verricello elettrico per tirare la barella si è detto e per sollevare l’animale con speciale imbracatura sottopancia.
di Laura Valdesi, da qui per La Nazione di Siena