Bologna, 29 novembre – In un recentissimo studio presentato all’Assemblea Generale della Fei in materia di anti-doping e somministrazioni controllate, un’apposita commissione ha rilavato che nel 2019 sono stati testati 5727 campioni per un costo complessivo di oltre tre milioni di Franchi svizzeri (di media 563 Franchi a campione), costi che comprendono anche i test per la sensibilizzazione degli arti nel salto ostacoli. Nel 2017 i test erano stati 5077, nel 2018 ben 5198.
Un trend quindi a crescere, così come è indubbiamente crescente l’attenzione verso il capitolo del benessere degli atleti a quattro gambe e della loro integrità naturale quando vengono impiegati in gara.
Riferendoci ai numeri del 2019, lo stesso studio riporta che sono stati notificati 129 casi di Equine Anti-doping &Controlled Medication, mentre le statistiche per il 2020 si fermano a 45: i dati sono registrati dal 1 novembre 2019 al 30 settembre 2020.
Passando di grafico in grafico, arriviamo però al dato che più desta attenzione, ovvero quello relativo ai casi che sono arrivati fino al tribunale di disciplina della Federazione Internazionale.
Nel 2019, la disciplina più virtuosa in assoluto parrebbe essere stata il reining con zero casi. Seguono attacchi, completo e dressage con un caso ciascuno, volteggio con 5, endurance con 15, il salto con 24.
Ovviamente non si tratta di una classifica di merito o demerito in quanto i numeri sono da ‘spalmare’ sul volume di praticanti, laddove il salto ostacoli internazionale è sicuramente più ‘popolato’ degli sport a redini lunghe.
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