Bologna, 22 agosto 2022 – Crini e mantello sono lo specchio della salute, la cartina di tornasole del benessere del cavallo: non soltanto un fatto di estetica.
“Se il cavallo è buono e bello, non guardar razza o mantello” recita un vecchio proverbio: ma se si vogliono avere una paio di informazioni di prima mano sul cavallo che lo porta il mantello è da guardare, eccome!
Il suo stato vi racconta molte cose: prima di tutte, la cura che il proprietario ha del suo cavallo. se è lucido e brillante vuol dire che quel cavallo è nutrito in modo equilibrato, se poi compaiono anche le pomellature ton-sur-ton è una medaglia al merito.
Non per niente una volta li chiamavano ‘marenghi‘ dato che comparivano sui cavalli di valore, quelli per cui si aveva ogni cura: non c’è spray lucidante che possa simulare la brillantezza della buona salute.
Anche i cavalli al pascolo, non strigliati quotidianamente possono brillare come specchi…finché non gli si dà una manata sulla groppa e si alza la polvere, magari: ma quella a loro non dà fastidio.
Perché, sappiatelo, il sacrosanto governo della mano con brusca e striglia ha come effetto primario non tanto l’asportazione di forfora, fango e polvere ma la stimolazione della circolazione, un benefico massaggio rilassante.
Poi certo, il cavallo sarà più pulito: ma intanto gli avete anche fatto un gran piacere.
In quanto alla pulizia vera e propria, per scoprirla vale più il naso che l’occhio: chi scrive per voi anni fa ha notato un giudice francese di attacchi di eleganza annusare con discrezione l’aria vicino ai cavalli che doveva valutare.
Richiesto del perché lo facesse, disse che dall’odore capiva se il proprietario di quel cavallo lo governasse in modo regolare o se lo aveva tirato a lucido per l’occasione.
Occhio anche a criniere e coda, anche loro raccontano parecchio: se un cavallo ha parassiti della pelle di qualche genere si frega dove può rovinandosele, oltre alle opportune e regolari sverminazioni sono utili una attenta pulizia quotidiana e lavaggi con shampoo appositi.
In caso di patologie della pelle, come funghi o dermatite estiva sarà il veterinario a consigliarvi la cura più adatta: voi osservate sempre con attenzione il vostro cavallo, e non trascurate nessun cambiamento delle sue normali condizioni.
Peli, ciuffi, vibrisse: giù le forbici!
Per anni si sono tagliati i peli tattili dal muso dei cavalli: fortunatamente i regolamenti ministeriali e di alcune associazioni allevatoriali proibivano già da tempo questa pratica, ora anche la Federazione Equestre Internazionale dal 1° luglio 2021 ha ratificato la squalifica dalla competizione per chi si rende colpevole di questa amputazione.
Perché sono un importantissimo organo di senso per i cavalli, che hanno un muso così sensibile. Resistete anche alla tentazione di accorciare i peli del pastorale, formano una protezione naturale a quella zona delicata e allontanano il pericolo di ragadi: sempre che teniate pulita la parte, ovviamente.
Il concetto fondamentale è che, se Nostro Signore glieli ha dati, tutti quei crini serviranno pure a qualcosa: ciuffo, coda e criniera fluenti limitano il fastidio delle mosche – infatti sono particolarmente folti nelle razze più rustiche, quelle che vivono al pascolo.
Qui una compilation di nostri articoli sul benessere del cavallo