Bologna, 12 aprile 2023 – Ottimo per il cavallo, che non ha bisogno di aspettare nessuno per muoversi un pochetto e trovare qualcosa di interessante da osservare.
Ottimo per il proprietario/cavaliere che ha un po’ meno ansia da separazione nel caso un imprevisto gli impedisca di andare a montare il cavallo come da programma: in paddock l’amato bene non è rinchiuso.
E in fondo si può passeggiare da solo o passare piacevolmente il tempo con i vicini di paddock.
Sempre cum grano salis, comunque: perché un paddock di 10 metri per 10 permette certamente più libertà di un box, ma non è che consenta di fare chissà che.
Perché bisogna dirlo, i nostri amici sono pigri e finiscono spesso per starsene, in apparenza, fermi e impassibili negli stessi due metri quadrati per ore, e ore e ore.
Tanto che spesso viene da pensare: “Ma allora cosa gliel’ho fatto a fare il paddock se sta sempre lì e basta?”.
Ovviamente è un dubbio superfluo: nelle 24 ore il nostro cavallo farà anche altro che starsene lì imbambolato a guardare la bionda e vezzosa sauretta appena arrivata in scuderia.
E la cosa importante è che abbia la possibilità di farsi la sua bella rallegrata quando gli garba, se no che semi-libertà è?
Il fatto che abbia più spazio a disposizione non ci esenta dalle cure base.
Pulire dalle fiante spesso e regolarmente, curare la lettiera come per il box che mollettoni e spelature sulla punta del garretto causati dalla scarsità della stessa non li vogliamo vedere.
Porre ancora più attenzione alla scelta dei vicini ‘di casa’: avendo più spazio a disposizione per esprimersi anche fisicamente, litigi e rallegramenti vari possono avere conseguenze più incisive in caso di agitazione eccessiva.
Quindi occhio e regolatevi a seconda del genere e del carattere.
Inutile mettere una giumenta vicino a uno stallone per poi passare il tempo a curare le escoriazioni che l’aspirante Don Giovanni si procura nel tentativo di impressionare la gentil puledra, o il vostro peraltro adorabile castrone a fianco di quello là che proprio non gli sta simpatico e appena può in ripresa gli tira calci.
Anche qui, il segreto è il tempo che dedichiamo loro.
Se li osserviamo e li conosciamo sappiamo di cosa hanno bisogno o cosa a loro proprio non piace, e possiamo organizzarci in modo da semplificare e migliorare la vita di tutti.
Un complemento irrinunciabile? Il fieno sempre a disposizione, possibilmente con rete anti-spreco: non per risparmiare, ma per rendere un po’ più impegnativo al cavallo il ‘giochino’ di smangiucchiare, e quindi aver qualcosa in cui impegnarsi.
Perché il grande nemico dei cavalli, sempre e dovunque, è solo uno: la maledetta noia.
Vantaggi?
Il cavallo ha più autonomia: non è strettamente necessario essere lì a dargli il fieno ogni tre per due, se un giorno saltiamo il lavoro non casca il mondo.
Svantaggi?
Sicuramente farete sedute di brusca e striglia più intense, specialmente in caso di pioggia e fango: ma è un problema solo per voi, a lui piacerà un sacco rotolarsi nel posto peggiore possibile.
A domani per il lusso, quello vero, che sognano la maggior parte dei cavalli.