Bologna, 21 agosto 2024 – Ci sono nazioni che più di altre hanno preso molto sul serio il tema della Social License to Operate lanciato dalla Fei affinché gli sport equestri, attraverso il benessere dei propri atleti, guadagnino il consenso delle persone (anche non equestri) per continuare a sopravvivere e semmai crescere.
Fermo restando che gli ultimi scandali pre-olimpici non hanno certo contribuito alla promozione del movimento equestre, alcune federazioni stanno elaborando piani tecnici affinché la necessaria tutela di un atleta che non può parlare sia sempre prioritaria.
L’Usef (United States Equestrian Federation) per esempio ha annunciato proprio questo mese tre nuove iniziative a supporto del welfare dei cavalli sportivi.
Le iniziative comprendono la revisione del contratto di consenso alla partecipazione dei cavalli alle competizioni, lo sviluppo di un programma di formazione continua per i veterinari di squadra dell’USEF e l’istituzione di un programma di formazione e ricerca a nome di Chromatic BF.
Il caso di Riyad
E partiamo proprio da Chromatic BF, il cavallo tragicamente scomparso lo scorso aprile durante la World Cup Final di Riyad, dopo aver messo a segno un percorso che gli sarebbe valso il podio.
Come si legge in un comunicato ufficiale dell’Usef, da allora la Federazione ha cercato di ottenere quante più informazioni possibili sulle circostanze che hanno portato alla morte di Chromatic BF.
Sebbene il referto dell’autopsia sia stato inconcludente e dopo che la stessa federazione statunitense ha messo in campo un pool di esperti per studiarne i risultati, l’USEF ritiene che la causa più probabile della tragica fine del cavallo sia legata ai farmaci somministrati dal veterinario di squadra – farmaci autorizzati dalla FEI – che si riteneva potessero aiutare l’atleta equino a sostenere le prestazioni sportive nei giorni successivi
«Ritengo che la tragica morte di Chromatic sia stata la conseguenza involontaria delle azioni di un singolo veterinario che ha agito da solo, senza consultare preventivamente nessuno del team di Chromatic BF, nel tentativo, ben intenzionato ma sbagliato, di aiutare il cavallo a prepararsi per la finale di Coppa del Mondo che si sarebbe svolta due giorni dopo». Sono state queste le parole dell’ex Ceo di Intellicorp Katharine C (Kc) Branscomb, allevatrice e proprietaria di Chromatic BF. La Branscomb, dopo la triste perdita ha intrapreso un lavoro sinergico con la Federazione statunitense per sviluppare una serie di iniziative volte a trarre insegnamento da questa tragedia e a mitigare il rischio che una situazione analoga possa ripetersi. «Voglio chiarire che sono veramente grata alla dirigenza dell’USEF per aver avuto il coraggio e l’integrità di difendere la verità, di riconoscere un’esigenza e di agire in prima persona investendo se stessi e la propria organizzazione in queste importanti iniziative a beneficio di tutti i cavalli nello sport».
Il progresso Usef in tre punti
- Revisione del contratto di consenso alla partecipazione del cavallo del proprietario, che stabilirà che, tranne in caso di emergenza, nessun farmaco sarà somministrato ai cavalli dai veterinari delle squadre nelle competizioni internazionali senza il previo consenso dell’atleta, che è la persona responsabile secondo i regolamenti FEI per le sostanze presenti in un cavallo.
- L’USEF, in collaborazione con i veterinari dell’American Association of Equine Practitioners (AAEP), svilupperà un programma di formazione continua per i veterinari di squadra dell’USEF per garantire che siano all’avanguardia nella medicina sportiva delle prestazioni e nel benessere dei cavalli in aree quali le terapie emergenti, la fisiologia dell’esercizio equino e la farmacologia.
- l’USEF si è impegnata a fornire un contributo finanziario per istituire un fondo filantropico a nome di Chromatic BF, che sarà utilizzato per sostenere la ricerca relativa alla cura dei cavalli sportivi, per promuovere una migliore comprensione del benessere dei cavalli sportivi e incoraggiare la ricerca scientifica per migliorare la vita e il benessere degli atleti equini.
Lo sguardo al futuro
Che si sia trattato di una mediazione legale o di un reale slancio cooperativo, l’azione che l’Usef sta portando avanti con la Branscomb dopo la morte di Chromatc Bf pare procedere nella direzione giusta. Ovvero verso una maggiore e più consapevole tutela dei cavalli sportivi, in un mondo sempre meno disposto a farsi bastare i famosi “sono cose che capitano” di antica memoria.
Se si vuole continuare a competere con i cavalli, la loro salvaguardia è imprescindibile. Così come ogni azione che serva a promuoverla e farne una bandiera di cultura equestre.