Pistoia, 18 gennaio 2017 – L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammesso tra le parti civili nel procedimento giudiziario contro sette persone imputate a vario titolo per l’infortunio di due cavalli, Oracle Force e Golden Storming, che nel 2014 furono ammessi alla Giostra dell’Orso di Pistoia e per i quali, proprio a causa di tale infortunio, si rese inevitabile l’eutanasia. Quattro le persone chiamate a rispondere della morte di Oracle Force – il presidente della commissione medica veterinaria del palio storico, il detentore del cavallo, la proprietaria, e il fantino – accusate del reato di maltrattamento di animali con l’aggravante di avere causato la morte del cavallo.
Secondo l’accusa, Oracle Force non avrebbe dovuto partecipare alla gara poichè i suoi arti non sarebbero stati in grado di reggere la competizione, esponendo così l’animale al rischio di incidenti. Cosa che poi accadde. Tre invece gli imputati per la morte del cavallo Golden Storming – si tratta in questo caso del presidente della commissione medica, del componente di fatto della commissione e del referente clinico in caso di infortuni – accusati del reato di maltrattamento di animali per non aver sedato il cavallo prima di praticargli l’eutanasia. Il processo è stato aggiornato al 7 luglio quando avrà luogo l’esame dei testi. L’Ente Nazionale Protezione Animali è rappresentato in giudizio dall’avvocato Claudia Ricci.
«Restiamo in attesa che vengano acclarate le eventuali responsabilità per la morte dei due cavalli – commenta l’Enpa – Ribadiamo tuttavia, che in questo come in altri casi, non si tratta di incidenti, ovvero di fatti imprevedibili ed eccezionali dovuti a fattori non preventivabili. Quando un animale viene costretto a correre su un tracciato, o viene sottoposto ad attività che poco o nulla hanno a che vedere con le sue caratteristiche etologiche, la possibilità di incidentì è sempre dietro l’angolo».
Fonte: Ansa