Bologna, 7 gennaio 2021 – La vicenda parte da Montero Val Cocchiara, nell’Alto Molise, dove vive il Cavallo Pentro. Una delle razze autoctone del nostro vario territorio, in virtù di una legge regionale (n. 26 del 2005), gode della tutela della Regione Marche che ha riconosciuto un interesse nella salvaguardia di questi equidi originari dell’area del Pantano della Fittola.
La loro presenza ha fatto sì che questo pianoro di oltre 400 ettatri diventasse una sorta di ‘far west’ di casa nostra, guadagnando il favore delle vacanze green e una certa notorietà ma…
… Secondo gli attivisti di Stop Animal Crimes Italia, non è esattamente oro tutto ciò che luccica.
L’associazione, in una denuncia-querela che verrà depositata lunedì presso la procura di Isernia, ha documentato una gestione degli animali a suo dire discutibile.
A fronte dei 500 euro per allevatore erogati dalla Regione Molise, secondo l’associazione animalista, non viene fornito agli animali quanto previsto dalla normativa. Ovvero, un ricovero idoneo e il fieno.
Soprattutto ora che per i gruppi bradi diventa difficile reperire il foraggio sotto la coltre nevosa e cresce il rischio di essere preda dei lupi, che in quei luoghi ci sono e come tutti cercano di sopravivere.
Secondo la buona prassi, per altro seguita da molti degli allevatori di queste zone, i cavalli devono essere ricondotti nei ricoveri a novembre e possono essere lasciati di nuovo liberi a marzo, quando la vegetazione ritorna a essere tale da sopperire al loro sostentamento.
Purtroppo, a fronte di tanti che ‘lavorano’ bene, questa la tesi di Stop Animal Crimes Italia, altri invece si limitano a incassare il contributo, a tutto danno degli animali che rischiano di rientarre nella seppur naturale catena alimentare dei lupi.
Si attendono sviluppi