Bologna, mercoledì 30 dicembre 2020 – Forse chi è abituato a osservare i cavalli in gruppo al prato poteva averlo già anche capito… Ma adesso a confermare l’osservazione empirica arriva anche il suggello della scienza.
Secondo quanto pubblicato nel lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol e del Royal Veterinary College, la vita di cavalli inseriti in un gruppo sociale – un piccolo branco in un paddock spazioso – può influenzare significativamente il loro peso. E quindi essere una validissima risposta ai problemi spesso sottovalutati dell’obesità in un quadro più ampio legato all’alimentazione.
Contrariamente a quanto spesso si è portati a pensare, avere un cavallo troppo ‘tondo’ non è una cosa positiva. Se da un lato offre al proprietario l’idea di appagamento dell’animale, troppe rotondità non sono necessariamente sinonimo di benessere per l’animale stesso. Anzi, è vero che molti acciacchi agli arti, alle articolazioni, alla schiena e alla muscolatura derivano proprio dal fatto di trovarsi a ‘portare’ troppo peso. Né più né meno di quanto avviene per noi umani.
Tornando allo studio degli inglesi pubblicato sul prestigioso portale scientifico PeerJ, è stato notato che, osservando 20 gruppi separati di cavalli per 120 ore, l’interazione sociale con i compagni di paddock sottrae tempo all’assunzione di cibo (foraggio) e stimola il movimento. Perfino il grooming reciproco, comunemente intese come coccole tra i cavalli, contribuiscono a impegnare il tempo dei nostri amici che così, banalmente, mangiano di meno.
Sempre secondo l’analisi comportamentale degli esperti britannici, l’azione di gruppo che più di altre porta il cavallo a distrarsi dalla continua assunzione di foraggio – a vantaggio del body condition score – è la vigilanza, ovvero il controllo del territorio rispetto agli altri membri del gruppo.