Bologna, 6 dicembre 2020 – «Quando tempo fa ci siamo presentati sul mercato con il nostro plasma iperimmune per i cavalli non ci davano troppo credito. Ma abbiamo perseverato, sapendo di svolgere un’attività d’eccellenza. Così si sono dovuti ricredere. La qualità del prodotto è tale che non abbiamo rivali, visto che l’unico competitor era inglese e questo paese è uscito dall’Ue. Stiamo diventando impresa leader in Europa. Una delle poche certificate ‘gmp’, ossia buone prassi di produzione».
Orgoglio e passione nelle parole di Raffaello Ciampoli, veterinario e anima storica della Clinica Il Ceppo alle porte di Siena. Salita alla ribalta della cronaca per i cavalli da Palio, che qui vengono visitati e curati in caso d’infortunio con tecniche all’avanguardia, adesso sta dando lustro a Siena con l’attività svolta nell’officina farmaceutica dove si produce plasma equino di comprovata qualità ed efficacia per combattere patologie neonatali dei puledri molto diffuse quali l’ipogammaglobulinemia. L’unico interamente prodotto e registrato in Italia con autorizzazione all’immissione in commercio del Ministero della Salute.
La novità degli ultimi giorni è la conquista di un mercato difficile quanto prestigioso come quello irlandese.
«Il prodotto è partito mercoledì. Abbiamo un contratto con una società che lo distribuisce agli allevamenti di purosangue».
Un bel risultato.
«Sono stati loro a cercarci. Dalla scorsa primavera, per otto mesi, siamo stati sottoposti ad un esame approfondito. Anche il ministero della Salute irlandese ha voluto valutare le certificazioni ed effettuare ulteriori riscontri».
Un fiore all’occhiello che va ad aggiungersi ad altri.
«L’80% della produzione di plasma iperimmune equino è destinato all’esportazione. Va un po’ in tutta Europa, dalla Svizzera alla Germania e alla Francia, anche negli Emirati Arabi e nel Qatar. Siamo riusciti a far valere le nostre competenze: a Siena c’è una lunga tradizione nella lavorazione degli emoderivati in campo umano, noi siamo diventati leader in quello veterinario».
Il principio da voi seguito per i cavalli è quello che viene sperimentato adesso per combattere il Covid 19.
«Si utilizza il plasma da donatore guarito per avere un alto tasso di anticorpo, le armi migliori per combattere virus e batteri. Il nostro viene realizzato grazie ai cavalli donatori negativi alle malattie infettive. Lasciatemi dire che in dieci anni di produzione non abbiamo avuto neppure una segnalazione di reazione avversa. Un’attività che non s’improvvisa: c’è voluto lungo tempo prima che il dossier venisse approvato. E anche l’officina farmaceutica è stata valutata dal ministero della Salute. Nel nostro futuro c’è il plasma per i bovini».
Un lavoro enorme e dispendioso che vi ha visto attivi anche durante questi mesi di pandemia. E che, in controtendenza, consente all’officina di espandersi.
«Una start up innovativa che sta dando lavoro anche ai giovani. Ne abbiamo assunto uno, presto contiamo di fare lo stesso con altri. Nel giro di un anno, massimo due, andremo in una sede più ampia per l’officina perché alla clinica siamo un po’ stretti. Comunque sarà sempre nel comune di Monteriggioni».
Fonte La Nazione – Laura Valdesi