Bologna, 24 agosto 2021 – L’invito che rivolgiamo a tutti è per Gin Tonic. Ed è quello di dimostrarsi una grande famiglia ‘dei e per’ i cavalli. Chiediamo di pensare per un momento che ci sono cavalli fortunati – i nostri – e cavalli meno fortunati. Verso i quali sarebbe bello dimostrare solidarietà. Per offrire loro il nostro aiuto.
Su questo principio, rilanciamo l’appello di Italian Horse Protection che riguarda, appunto, Gin Tonic
Si chiama così una puledra di tre anni e rischia di perdere l’unico occhio che le è rimasto: per questo l’Università di Perugia ha chiesto a IHP di ospitarla e curarla presso il suo centro di recupero in Toscana.
Gin Tonic ha alle spalle una storia drammatica: proviene dal cosiddetto “sequestro di Lunghezza”, un lager nell’omonimo quartiere di Roma che IHP, Legambiente e Progetto Islander riuscirono a far sequestrare nel 2018 dopo cinque anni di battaglie.
Da lì arrivano anche Grifo – il puledro cieco dalla nascita, “mascotte” di IHP – e sua madre Azzurra.
Gin Tonic è arrivata nel pomeriggio di sabato 21 agosto al centro di IHP.
«Abbiamo accolto una esplicita richiesta dell’Università di Perugia che l’aveva in cura» spiega il presidente di IHP, Sonny Richichi.
«Gin Tonic era già cieca da un occhio per un vecchio trauma. Nei giorni scorsi aveva riportato un ascesso stromale all’altro occhio, derivato forse da un corpo estraneo. All’ospedale veterinario di Perugia è stato effettuato un intervento e impostata una terapia per cercare di salvarle l’occhio. La terapia è lunga e delicata. Per questo motivo il direttore della clinica ha chiesto a IHP di ospitarla e di eseguire i trattamenti presso le proprie strutture. Abbiamo le competenze per farlo e possiamo così evitare i costi di degenza che in una clinica veterinaria sarebbero molto alti».
Gin Tonic, infatti, non ha un proprietario. Dopo il sequestro di Lunghezza è stata affidata in sequestro giudiziario alle associazioni che all’epoca combatterono per chiudere il lager dove erano tenuti cavalli, pony, asini e muli in condizioni di grave maltrattamento.
«Stiamo salvando Gin Tonic per la seconda volta e chiediamo ai nostri amici e sostenitori di darci una mano per pagare le spese mediche e di cura di questa sfortunata cavallina» conclude Richichi.