Roma, 26 giugno 2018 – Staminali sì, Stamina no: se dovessimo concentrare in una battuta tutto il caos nato dal “…discusso trattamento[1], privo di validità scientifica, inventato dal comunicatore di massa Davide Vannoni[2] laureato in scienze della comunicazione” (citiamo da Wikipedia), lo faremmo con questa che sarà poco originale ma è sufficientemente concisa e chiara.
E il danno collaterale causato dal caso Stamina è stato che l’opinione pubblica, frastornata da fake news e comunicazioni strumentali, ormai guarda con sospetto a tutto quello che ha una desinenza in -stamin: ed è un peccato, perché invece “…le cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare[1][2]. Sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità. Le cellule staminali possono essere prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi, polpa dentale”.
Sempre da Wikipedia, che vale la pena di approfondire la conoscenza di queste celluline così utili anche a noi cavallari (se mi passate il termine).
Perché l’Unione Europea vedrà presto sbarcare nel Vecchio Continente il primo farmaco veterinario propriamente detto a base di cellule staminali: ne ha appena raccomandato l’autorizzazione alla vendita l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), dopo averlo giudicato come indicato nel campo equino per ridurre le zoppie legate alle infiammazioni delle articolazioni.
Il nuovo farmaco sarà formulato in sospensione iniettabile da somministrare in singola dose, e contiene cellule staminali ricavate da sangue equino: questo giudizio positivo è stato dato dopo che uno studio condotto secondo le regole della ricerca scientifica ne ha riscontrato l’effetto positivo con durata superiore ad un anno.
Sarà ora la Commissione Europea a deciderne la vendita in tutta l’Unione.
Fonte: Ansa