Bologna, 11 settembre 2022 – Il Board della Fei ha approvato una deroga temporanea al Regolamento veterinario in risposta alla carenza di vaccini in Europa. Tale situazione dipenderebbe da difficoltà di approvvigionamento di Boehringer Ingelheim, uno dei principali produttori di vaccini contro l’influenza equina.
Nella riunione di giovedì 8 settembre, la Fei ha così deciso di estendere gli intervalli di richiamo da sei a 12 mesi in combinazione con una maggiore sorveglianza della malattia e un livello più elevato di biosicurezza generale.
Attualmente, l’articolo 1003 del Regolamento veterinario Fei prevede che i richiami per l’influenza equina vengano somministrati nei sei mesi (+21 giorni) precedenti una competizione, ma non entro sette giorni dall’arrivo all’evento.
Con la deroga temporanea a livello mondiale approvata dal Consiglio della Fei e in vigore dal 1° ottobre 2022 al 1° aprile 2023, i cavalli potranno gareggiare negli eventi Fei con l’ultimo richiamo effettuato entro un periodo di 12 mesi, ma non entro sette giorni dall’arrivo all’evento. Tutti gli altri requisiti dell’articolo 1003 devono essere soddisfatti durante questo periodo.
Al fine di aumentare la sorveglianza sulla malattia durante il periodo di deroga, l’articolo 1029.7 del Regolamento veterinario Fei, che riguarda il test dei cavalli con febbre per l’EHV-1, viene ampliato per includere anche il test per l’influenza equina.
La difficoltà di Boehringer Ingelheim
A causa di aggiornamenti tecnologici in uno dei suoi impianti di produzione di vaccini, Boehringer Ingelheim sta attualmente registrando ritardi nella fornitura del vaccino ProteqFlu® per l’influenza equina (EI) e del vaccino ProteqFlu® (TE) per l’influenza equina e il tetano. L’azienda biofarmaceutica sta lavorando su una serie di misure per affrontare questi ritardi.
In una sintesi dei lavori del Board, ecco le parole del Direttore Veterinario della Fei Göran Akerström.
«Nell’esaminare il potenziale impatto della carenza di vaccini, il Gruppo Epidemiologico della Fei ha rilevato che anche una breve interruzione delle forniture di vaccini potrebbe avere un impatto significativo su diversi tipi di cavalli sportivi, da riproduzione e da diporto. Tuttavia, i cavalli con il più alto rischio di sviluppare una malattia, in condizioni tali da determinare un pericolo di vita, sono quelli di età compresa tra 0 e 4 anni che non hanno ancora una forte difesa immunitaria contro l’influenza equina. In particolare, i settori equini con cavalli giovani, come l’allevamento e l’ippica, potrebbero incorrere in gravi problemi di benessere dei cavalli se i vaccini non sono disponibili. Così come i cavalli anziani e in pensione potrebbero essere ad alto rischio. Per questo motivo il Gruppo di lavoro sull’epidemiologia veterinaria della Fei ha determinato che gli equini in età di fascia media, come i cavalli Fei che hanno almeno sei anni e che sono stati vaccinati regolarmente, siano considerati più protetti grazie a una storia vaccinale più lunga. Il gruppo è stato concorde nel ritenere che un’estensione temporanea degli intervalli di richiamo non metterebbe la popolazione equina Fei in pericolo di sviluppare la malattia, rendendo al contempo disponibili i vaccini per i gruppi equini a più alto rischio nel breve termine. La comunità equestre deve ora lavorare insieme per mitigare una carenza di vaccini molto impegnativa. L’estensione è solo una soluzione temporanea. Ed è possibile solo perché i cavalli Fei sono ben protetti dopo essere stati vaccinati ogni sei-dodici mesi, spesso per molti anni. Torneremo all’intervallo di richiamo di sei mesi non appena la disponibilità di vaccini sarà tornata alla normalità. Perché dobbiamo continuare a costruire su questa immunità collettiva a lungo termine».
Il Dipartimento Veterinario della Fei terrà sotto controllo la situazione e verranno forniti aggiornamenti alla comunità e al pubblico su base regolare.