Roma, 18 luglio 2019 – Dopo che negli ultimi mesi sono stati rubati circa 80 cavalli nella zona tra Ladispoli e il Lago di Bracciano, ci si occupa del problema anche in sede istituzionale: nella giornata di ieri, 17 luglio 2019 la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria ha presentato una interrogazione sul tema.
Dichiara Calabria: «Questo pomeriggio in Commissione Affari Costituzionali ho interrogato il governo sui numerosi furti di cavalli che ci sono stati negli ultimi sei mesi nel nord del Lazio, nella zona che dalla costa intorno a Ladispoli raggiunge il Lago di Bracciano. Sono stati rubati circa 80 cavalli da sella e di razza, con ingenti danni gli allevatori e ai proprietari dei maneggi. Il rischio» prosegue la deputata, «è che gli animali vengano destinati alla macellazione clandestina per poi finire sulle nostre tavole. Il Governo ha giustificato il fenomeno con lo scarso livello di sicurezza dei terreni in cui erano tenuti gli animali, cosa peraltro non vera, avendo perlustrato personalmente alcuni dei maneggi interessati: tutti erano ben recintati e dotati di sistema di allarme. Il Governo, su suggerimento dell’Arma dei Carabinieri, ha persino ipotizzato che le denunce di furto fossero fittizie, volte solo a coprire l’illecita distruzione di carcasse al fine di evitare il pagamento delle tasse di smaltimento. Affermazioni molto gravi, rispetto alle quali chiedo ai ministeri competenti di intensificare le attività di prevenzione e controllo sul territorio, anche in ottica di maggiore tutela e sicurezza di tutte quelle aree extra urbane purtroppo dimenticate dalla politica”.
Ma è davvero così grave come suppone la deputata di Forza Italia quanto ha suggerito l’Arma, cioè che le denunce di furto siano, almeno in parte, volte a coprire l’illecita distruzione di carcasse? al di là del fatto che i Carabinieri sono profondi conoscitori del territorio e relativi abitanti per Costituzione (passateci il gioco di parole), che interesse avrebbero a supporre un reato invece di un altro?
E conoscendo le dinamiche conseguenti all’introduzione del certificato Destinato Produzione Alimentare/Non DPA sulla popolazione equina dei maneggi, grandi o piccoli che siano, è davvero così irreale l’ipotesi che qualche furbetto (magari sfruttando il fatto che in zona siano già stati veramente rubati cavalli) si sia inventato il giochino di fare una denuncia di furto per evitare di pagare la tassa di smaltimento della carcassa di qualche vecchio cavallo, ora che i vecchi cavalli certa gente non si sa più dove metterli, o cosa farsene?
A noi non sembra un’ipotesi così peregrina, francamente.