Genova, 20 gennaio 2020 – Un cavallo Bardigiano caduto in Val Graveglia è stato ritrovato ieri da tre guardie zoofile della Lida sezione Tigullio, ma purtroppo il veterinario arrivato per prestargli soccorso non ha potuto fare altro che abbatterlo, a causa della paralisi del suo treno posteriore.
Era un soggetto potente e bellissimo, nel pieno della sua vitalità: è tristissimo vederlo impegnarsi con determinazione per risollevarsi nelle fotografie che raccontano l’intervento, e sapere che purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare.
Sicuramente è stato pesante anche per i soccorritori dover decidere per l’eutanasia, ma la caduta che lo aveva fatto scivolare da un ripidissimo dislivello su alcuni manufatti in metallo (sembra una griglia elettrosaldata, del tipo utilizzato spesso per allestire recinzioni di fortuna) non ha lasciato vie d’uscita: il suo treno posteriore rimaneva inerte, e il medico veterinario ha scelto l’opzione che riteneva più giusta per la situazione.
Sono i rischi della vita libera, che questo splendido cavallo ha assaporato sino all’ultimo suo giorno: ma è ugualmente sconfortante sapere che non c’è più, anche se razionalmente sappiamo che non c’erano alternative.
Sono numerosi i cavalli Bardigiani e di altre razze che vivono bradi sugli Appennini tra la Liguria e l’Emilia di cui il nucleo più conosciuto è sicuramente quello dei cavalli dell’Aveto.
Qui la fonte della notizia, dalla pagina Facbook della Lida sez. Tigullio