Bologna, 17 aprile 2023 – Le persone che ‘ci sanno fare’ con gli umani hanno maggiore capacità di decifrare i suoni emozionali degli animali. Pare un concetto abbastanza scontato… Eppure, al di là dei luoghi comuni, questo aspetto dell’empatia interspecie è stato oggetto di studio da parte di scienziati comportamentalisti che ne hanno sancito la veridicità scientifica in virtù dei risultati di un test.
Secondo gli studiosi dell’Università di Copenaghen, altri aspetti, come per esempio l’età e l’aver lavorato a contatto con gli animali hanno un ruolo rilevante nella prossimità emotiva tra uomo e animale e nella possibile comunicazione tra loro.
Il test
1024 persone da 48 paesi differenti hanno partecipato allo studio che ha incluso vocalizzazioni o richiami di 6 tipi di mammiferi differenti, tra i quali degli Przewalski.
Le emozioni, dal punto di vista scientifico, sono reazioni a breve termine, che si determinano in correlazione con determinati stimoli interni ed esterni. Queste emozioni sono caratterizzate da un certo livello di eccitazione e hanno valenza positiva o negativa.
I ricercatori autori dello studio, hanno utilizzato registrazioni di animali in situazioni di vario tipo associate a emozioni positive o negative – per esempio, l’aspettativa di cibo o la negazione dello stesso.
Prima dell’inizio del test, è stato chiesto ai partecipanti di rispondere a quesiti sul loro genere, livello di educazione e se avessero figli. Ci sono state anche domande sul loro lavoro o studi sugli animali. E se avessero mai posseduto qualcuno.
Nel test stesso, ai partecipanti sono state presentate diverse domande, ognuna delle quali conteneva due suoni di un particolare animale, corrispondenti a livelli di eccitazione diversi (ma con la stessa valenza), oppure con valenze diverse (ma con la stessa eccitazione). I partecipanti dovevano decidere se il suono indicava un’eccitazione alta o bassa e se rappresentava un’emozione positiva o negativa.
In una fase successiva, è stato chiesto loro di completare un test di empatia standard, che assegna punteggi in quattro dimensioni dell’empatia verso le persone.
Lo scopo dei ricercatori era trovare tracce del sistema emozionale comune tra mammiferi. Ma al contempo, la ricerca ha offerto spunti per applicazioni specifiche in ambito di benessere animale.
La scienza dice che…
«I nostri risultati dimostrano che, in base ai suoi suoni, noi esseri umani possiamo determinare se un animale è stressato (o eccitato) e se sta esprimendo emozioni positive o negative», ha dichiarato la biologa comportamentale Elodie Briefer, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Copenaghen.
«Questo vale per diversi mammiferi. Possiamo anche notare che la nostra capacità di interpretare i suoni dipende da diversi fattori. Come l’età, la conoscenza approfondita degli animali e, non ultimo, il grado di empatia nei confronti di altre persone».
La ricerca, riportata nella pubblicazione della Royal Society Open Science (Creative Commons License), indica molti fattori interessanti su come gli umani riescano a ben interpretare il linguaggio degli animali.
E come questo risulti ancora più ‘leggibile’ da chi ha lavorato a contatto con loro.
In pratica, una conoscenza approfondita degli animali, promuove una migliore conoscenza della loro vita emozionale. A tutto vantaggio del loro benessere.
Tra gli aspetti meno influenti sulla capacità di comprendere il linguaggio delle emozioni degli animali c’è il genere. E il fatto che uomini o donne siano o meno genitori. Anche il livello educativo è risultato piuttosto ininfluente.
Tra gli animali domestici, pare che i più capaci di farsi capire siano i suini e i cavalli.
«Sono rimasta molto sorpresa. Trovo sia molto interessante che coloro che hanno ottenuto buoni risultati nel test per la valutazione del livello empatico delle persone – verso altre persone, sia chiaro – siano risultati anche significativamente più bravi a comprendere la vita emotiva degli animali», ha detto Briefer.
Per chiunque abbia tra le proprie abitudini quella di trascorrere tempo in scuderia, lo studio danese sembrerà un puro esercizio di stile ma… Una volta lo studio scientifico supporta certe idee, tutto diventa più promuovibile anche presso chi è più scettico…
Per chi volesse leggere l’intero studio, in inglese, questo è il LINK