Londra, 4 ottobre 2018 – Una ricerca dell’Università di Exeter basata su più di 300 articoli sull’intelligenza di diverse specie animali, cani in testa, ha tratto una conclusione che può essere letta come sconcertante: i cani non sarebbero affatto molto più intelligenti di cavalli, lupi, orsi, delfini, gatti e persino piccioni.
Fido, insomma, si avvantaggerebbe della sua posizione sociale in seno alla famiglia umana che gli regala non solo una opportunità di vita a strettissimo contatto quotidiano con il suo bipede preferito, stimolandone quindi al massimo le capacità di interazione ma anche una conseguente sovra-interpretazione delle sue abilità dovuta certamente anche al legame affettivo che unisce le parti.
Il professor Stephen Lea, prima firma della ricerca pubblicata sulla rivista Learning & Behavoir, spiega: «Durante il nostro lavoro ci è sembrato che molti studi di ricerca sulla cognizione dei cani mirassero a dimostrare quanto sono intelligenti questi animali»
Continua un’altra ricercatrice del team, Britta Osthaus: «Considerando tre gruppi presi in esame (animali domestici, cacciatori e carnivori) la cognizione del cane non sembra eccezionale. Non stiamo facendo un favore ai nostri amici a quattro zampe aspettandoci troppo da loro – chiosa Osthaus – i cani sono cani, e dobbiamo tenere conto dei loro bisogni e capacità quando consideriamo il modo in cui trattarli».
Visto dalla nostra parte: diciamo che questo studio ha sancito il fatto che sia salita di grado l’intelligenza riconosciuta al cavallo e agli altri colleghi con la coda, piuttosto che diminuita quella attribuita ai cani.
Qui lo studio completo, fonte della notizia Ansa