Porto Torres, 14 ottobre 2016 – Forse non tutti sanno che l”Asinara è anche terra di cavalli: sull’isola sarda infatti, sino al 1998 colonia penale e ora Parco Nazionale di una bellezza emozionante, prospera una colonia di circa 180 soggetti di chiarissima e distinta origine anglo-araba.
Sono tutti discendenti dai cavalli utilizzati per servizio sull’isola da chi lavorava nell’amministrazione locale:: l’Asinara infatti dal 1885 venne destinata a colonia agricola e lazzaretto e i suoi abitanti trasferiti nei più vicini comuni sardi (la vicina Stintino nacque proprio come nuovo paese loro destinato).
Ora l‘Asinara è una area protetta, una piccola isola di bellezza quasi incontaminata: ma l’ecosistema è fragile, e la densità di animali dal forte impatto come i cavalli deve essere limitata nel numero, pena la depauperazione dei pascoli disponibili.
Quindi occorre riportarli ad un numero compatibile alle risorse: come?
Regolando la fertilità delle fattrici (è previsto un programma di sterilizzazione tramite anticoncezionali) e l’affidamento dei soggetti più giovani a privati, che potranno adottarli come animali da compagnia (quindi Non Dpa).
Da notare che sull’Asinara esiste un centro ippico dipendente dal Parco, che addestra e utilizza un certo numero di soggetti a Campo Perdu. Gli altri vivono sulla pIana di Fornelli e dintorni, seguiti regolarmente da un veterinario a loro dedicato e monitorati costantemente, esattamente come i loro cugini asini nelle due varietà, quello dell’Asinara albino e il grigio Sardo.
Qui l’articolo originale e qui il sito del Parco Nazionale dell’Asinara