Roma, 18 ottobre 2022 – Sono stati due a settembre gli importanti eventi di calibro internazionale che si sono succeduti, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, sui terreni del Centro Equestre Federale- Pratoni Del Vivaro; parliamo dei Fei World Championships rispettivamente per le discipline del Completo e degli Attacchi.
Appuntamenti di questo calibro non capitano tutti i giorni e certamente è priorità degli organizzatori garantire un corretto svolgimento in termini di sicurezza, soccorso e benessere dei cavalli e dei cavalieri (anche con condizioni meteo non favorevoli).
Abbiamo approfondito l’argomento col dottor Matteo Galliani che questi eventi li ha vissuti da vicino in qualità di membro del vet team e responsabile delle Horse Ambulance (ambulanze veterinarie).
Dott. Galliani, innanzitutto come siete arrivati a ricoprire questo ruolo così importante e impegnativo?
Nello specifico dei mondiali, siamo stati contattati dal gruppo Equivet Roma Hospital che ha gestito l’evento a tutto tondo per quel che riguarda il settore veterinario e che ci ha ‘assoldati’ sia in qualità di componenti del vet team, sia in quanto responsabili di Horse Ambulance. Per questi eventi abbiamo garantito la presenza di ben quattro Horse Ambulance, ognuna gestita da un driver specializzato della Animal Rescue Team Italia. I drivers sono tutti formati per il soccorso cavalli con corsi di formazione specifici.
Sono state due settimane intense per Lei e il suo team, come le avete affrontate?
Indubbiamente due settimane molto intense, soprattutto per i preparativi e i “re-check” dei mezzi e quindi delle quattro ambulanze veterinarie utilizzate e dei vari protocolli di soccorso differenziati per le diverse discipline. Ad esempio per le tre componenti del Completo esistono diverse tipologie di rischio e altrettanti protocolli di soccorso, in particolare per quanto riguarda il cross che prevede ingressi in acqua e ostacoli complessi, in parte sopraelevati e fissi, con rischio di insulti di diverso tipo. Quindi sicuramente un impegno psicologico costante dal primo all’ultimo momento.
Era la sua prima esperienza in manifestazioni di questo calibro?
Nel campo del soccorso e dell’assistenza veterinaria con l’utilizzo delle ambulanze abbiamo avuto già diverse esperienze internazionali, ma un evento mondiale era la prima volta per noi. Sicuramente l’impegno è stato importante, sia per garantire assistenza adeguata con primaria attenzione al benessere e alla salute del cavallo, sia per curare l’aspetto aggiuntivo “mediatico” che si accompagna a questo tipo di manifestazioni in cui un eventuale incidente rischia di essere spettacolarizzato, ed è necessario garantire un intervento di primo soccorso protetto dalla eventuale visione da parte del pubblico.
Quali sono le maggiori criticità dal punto di vista dell’assistenza veterinaria in questo tipo di manifestazioni?
Le maggiori criticità sono, nell’ambito del Completo, accedere ad alcuni passaggi stretti o all’ingresso in acqua in cui anche le caratteristiche del terreno rendono difficoltoso avvicinarsi con i mezzi di soccorso. Mentre in campo aperto la maggiore difficoltà è garantire delle adeguate barriere di protezione per eseguire le operazioni di soccorso in sicurezza e per garantire la privacy dalla curiosità degli spettatori. In ambito Attacchi, come da regolamento, non è possibile accedere agli ostacoli se non con l’autorizzazione e il coordinamento di giuria e stewards. Fortunatamente i drivers hanno la massima capacità di liberare il cavallo dai finimenti qualora si verifichi un incidente e siano necessarie operazioni di soccorso ed è richiesto loro di farlo prima che intervenga il personale di soccorso, o in coordinamento col personale veterinario stesso. Questo per evitare che ci siano rischi per l’incolumità delle persone, considerata anche la mole dei cavalli utilizzati e la presenza di più soggetti insieme. Quindi anche per questa disciplina il livello di tensione e di attenzione è sempre molto alto.
Quale riscontro c’è stato da parte dei cavalieri stranieri riguardo la vostra presenza e quella delle ambulanze sul campo?
Abbiamo percepito un alto livello di soddisfazione da parte dei partecipanti. Che ci hanno potuto conoscere, come accade in tutte le manifestazioni di questo genere, all’inizio dell’ evento quando è stato presentato il team veterinario e sono state illustrate le varie postazioni dei mezzi e del personale di soccorso. Poi fortunatamente come accade per gli arbitri nel calcio, che sono fondamentali ma è meglio che si facciano vedere poco, la nostra presenza è fondamentale ma il fatto che siamo stati poco in campo è positivo. E’ un dato che riflette il successo della manifestazione in termini di organizzazione e sicurezza. Credo che poche manifestazioni anche all’estero possano vantare la presenza di un numero così importante di mezzi e personale qualificato per un singolo evento, e questo ci è stato ampiamente riconosciuto da parte delle delegazioni estere.
Dopo queste esperienze importanti, ritiene ci siano aspetti riguardanti l’assistenza veterinaria che necessitano di essere migliorati e/o cambiati per garantire il benessere dei cavalli sportivi?
Dopo questa esperienza ho in programma di portare all’attenzione della Federazione alcuni argomenti e spunti di confronto con i colleghi veterinari, finalizzati alla realizzazione di un progetto che consenta a tutti gli enti organizzatori (anche minori), di poter usufruire di una Horse Ambulance in tutti i tipi di competizioni di qualsiasi tipologia e grado. Abbiamo già calendarizzato i corsi di formazione per il 2023 per ausiliari soccorritori e autisti soccorritori.
Prevede o ci sono nella sua agenda altri impegni importanti?
Il calendario 2022 non prevede altre manifestazioni dello stesso livello. Abbiamo da poco concluso il nostro impegno sui campi del Roma Polo Club per il Campionato Italiano Polo, avremo ancora degli impegni che riguardano il salto ostacoli a livello nazionale e il servizio corse in ippodromo per concludere l’anno, in attesa di riprendere nel 2023 con un progetto di sviluppo tecnologico nell’ambito del rescue del cavallo sportivo, oltre a varie collaborazioni e progetti importanti che sono in cantiere.
Intervista raccolta da Elena Venturelli