Bologna, 9 agosto 2019 – A seguito di una notizia che abbiamo condiviso recentemente (quella sullo studio svedese riguardante l’impatto dei cavalli sui terreni dove pascolano) ci preme sottolineare che: ai cavalli il pascolo fa bene, sì.
L’apparentemente ovvia considerazione si è resa necessaria dopo che abbiamo letto alcuni commenti lasciati dai nostri lettori: che ringraziamo, perché rendono così possibile un approfondimento che è, evidentemente, necessario.
Abbiamo quindi posto il seguente quesito al dottor Giovanni Biglietti della Clinica Veterinaria Piola, esperto in patologie dell’apparto digerente: i cavalli al pascolo possono inorrere in rischi metabolici o di altro genere a seguito di questo tipo particolare di alimentazione?
La risposta testuale del dottor Biglietti: «Assolutamente no: il prato stabile polifita permette al cavallo che vi pascola liberamente di alimentarsi nel modo per lui più naturale, il migliore possibile. I disturbi metabolici, sindrome metabolica e laminite conseguente sono provocati da eccessi di carboidrati, che non sono presenti nell’erba (ma in cereali, grano, orzo, avena, mais, melassa e nei mangimi sì). Ovviamente, è il caso di ripeterlo, stiamo parlando di prati stabili polifiti: ma nessuna persona dotata di discernimento metterebbe un cavallo a pascolare in un campo di erba medica».
Altrerttanto ovviamente per le necessità che noi creiamo usando i cavalli (per sport, diporto o lavoro non fa differenza) abbiamo imparato a sostituirci, senza fare troppi danni quando ci applichiamo con coscienza, al loro modo di vivere naturale: ma questo non vuol dire che per loro sia la soluzione migliore, o addirittura l’unica possibile.
Poi, ci sarebbe la considerazione del fatto che i cavalli si sono evoluti e specializzati proprio per crescere e prosperare pascolando liberamente e certamente non per dipendere da una serie di cure artificiali che gli può prodigare l’uomo: ma questo è un altro discorso che sconfina nella psicologia, dove non ci addentrerermo.
Ci basta il pascolo, grazie.