Forlimpopoli, 20 novembre 2017 – I cavalli Murgesi? un Patrimonio dell’Umanità, o quanto meno (visto che ancora l’Unesco non sembra essere interessata all’argomento…per il momento!) di tutti i cavalieri e le amazzoni che trovano in loro l’altra metà del binomio: è quanto ha dimostrato ieri il convegno organizzato dall’Associazione Allevatori e Proprietari di Cavalli Murgesi e Asini di Martina Franca a Forlimpopoli, nella bellissima struttura messa a disposizione dalla Fondazione Fornino-Valmori.
Una ventina gli appassionati presenti, attenti e interessati alla trattazione dell’argomento all’ordine del giorno – la storia della razza e le genealogie dei soggetti più importanti per la sua selezione – ma anche all’intervento del dottor Mauro Tercon, medico fisiatra che lavora regolarmente con i ragazzi ospitati qui oltre che orgoglioso proprietario di Siriana, una possente giumenta delle Murge che (assieme ad altri colleghi equini) presta la sua dolcezza all’attività di ippoterapia della Fondazione; molto interessante lo spunto psicologico offerto da Tercon sul fatto che poter montare un cavallo così grande, così nero e così imponente permette agli utenti dell’attività riabilitativa di poter in qualche modo visualizzarsi come capaci di dominare qualcosa di grande e forte e oscuro come sono tutte le paure.
Molto interessante l’amichevole discussione scaturita nel pomeriggio, da cui sono emersi chiaramente alcuni fattori significativi come:
– la fortuna per la zootecnia italiana di avere avuto un gruppo di allevatori come quelli pugliesi che hanno conservato un patrimonio ippologico unico, che riunisce in sé storia e tradizione ma anche attitudine al lavoro e una bellezza intrinseca inconfondibile;
– l’importanza di ogni elemento che determina il successo e l’esistenza di una razza al giorno d’oggi, cioè allevatori (creatori del prodotto Murgese) e utilizzatori finali (i proprietari che acquistano questi cavalli): nell’ottica più attuale e che può essere più redditizia per gli allevatori delle Murge il più importante compratore dei loro puledri infatti non è più l’Istituto di Incremento Ippico di Foggia (che può soddisfare solo pochissimi di loro ogni anno), ma il mercato dei privati che, al contrario, può soddisfarne tanti;
– l’importanza di fare squadra tra tutti gli attori del mondo Murgese – allevatori, proprietari, adedstratori, appassionati ancora platonici e professionisti del settore equitazione: solo così si può essere abbastanza forti da affrontare la sfida di un mercato che offre sì buone possibilità, ma solo a chi saprà formare una rete di collaborazione assolutamente indispensabile per competere con altre realtà, già ben attestate nell’ambiente.
– la necessità di strumenti di selezione moderni ed efficaci, come la scheda di valutazine lineare, a disposizione dei tecnici e degli allevatori
Purtroppo distanza geografica e data troppo ravvicinata all’evento clou della razza che si terrà dal 29 novembre al 3 dicembre 2017, il Mercato Concorso di Martina Franca, non hanno permesso agli amici pugliesi di essere presenti a Forlimpopoli ma Anamf e Agam hanno concesso il loro patrocinio all’evento, e una telefonata ha portato a tutti la vicinanza e l’affetto di Giuseppe Acella, di Cavallo Murgese Anema e Core.
Soci e simpatizzanti sono intervenuti dalla Toscana, dall’Umbria, dall’Emilia Romagna e anche dal Lazio, bella la relazione storica di Stefano Federici, ottima l’accoglienza preparata dalla presidente di Apam Chiara Vestrella e dal segretario Francesco Losurdo e inconfondibilmente romagnola la simpatia di tutta la famiglia Nunziatini presente al gran completo: ma più di tutti ci è rimasto nel cuore l’intervento di Vincenzo Fornino, fondatore con l’amico Edo Valmori di questo piccolo mondo a misura di chi ha troppe difficoltà per affrontarle da solo.
Il signor Fornino ha sottolineato l’importanza della collaborazione, della forza di un gruppo unito che permette di superare momenti difficili e rendere migliore la vita di tutti: “La nostra forza è la consapevolezza che per arrivare lontano non si può correre da soli ma, necessariamente, si deve camminare insieme”.
Vale per tutti, proprio come a tutti fa bene stare con un buon cavallo che ci dia il cuore in tutto quello che gli chiediamo di fare: come il Murgese, tanto per fare un esempio.