Bologna, 7 ottobre 2023 – Qualche mese fa, dagli States era arrivata la notizia che i cavalli di Arlington, quelli dell’esercito a stelle strisce incaricati di vegliare sulle tombe dell’immenso cimitero militare della Virginia e di accompagnare i soldati fino alla sepoltura, non stavano affatto bene.
Orgoglio nazionale, emblema dell’esercito che si prende cura dei propri soldati (anche quelli a quattro gambe…) si era scoperto che c’era stata una sequenza di morti tra gli animali che non pareva affatto casuale. Due cavalli in 96 ore sono bastati per far partire un’indagine interna. Nonchè a sospendere le cerimonie funebri con le carrozze nel cimitero che ospita tra l’altro il monumeto al Milite Ignoto e il Memorial di JFK.
Probabilmente proprio a seguito dell’indagine, 27 cavalli sono stati mandati in riabilitazione per ricevere una serie di cure e terapie che ne ristabilissero il benessere e l’integrità fisica.
Ma quale era stato il problema?
Secondo il maggiore Beth Byles, la veterinaria chiamata per capirne di più, era una questione di dolore. Un tremendo dolore muscolo scheletrico diffuso che metteva in crisi i cavalli, causato da finimenti non adatti e da una gestione non consapevole dei bosogni dei cavalli. Anche i turni di lavoro degli animali pare abbiano contribuito al malessere generale. A fronte di turni di due settimane, alcuni equipaggi venivano invece impegnati anche per un mese consecutivamente…
Insomma, tutto da riorganizzare e tutto da rifare pur di tenere viva una tradizione tra le più apprezzate dai militari americani.
A ristabile l’ordine è stata chiamata Monique Hovey, incaricata di occuparsi specificatamente dei cavalli.
La prima cosa che Monique ha fatto è stata far sparire finimenti e selle oramai obosoleti, più adatti a un museo che a una scuderia con dei cavalli veri. Sostituendole con attrezature più idonee e moderne.
Anche l’attacco per il trasporto dei feretri è stato completamente rivisto e alleggerito di oltre il 20% del suo peso: non sembra ma le ‘dolci’ colline di Arlington possono presentare dislivelli non indifferenti quando si traina una carrozza…
Alcuni cavalli sono stati sostituiti e George, il cavallo che in un video aveva fatto il giro degl Stati Uniti lanciando un drammatico nitrito di dolore e di fatto accendendo i riflettori sulla condizione di questi ‘soldati senza voce’ non dovrà mai più essere attaccato. Si è ristabilito ma a questo punto lo Zio Sam gli ha riconosciuto il merito di una pensione più tranquilla.
Per gli altri, il lavoro ad Arlington riprenderà in autunno inoltrato. Ma questa volta con tante garanzie in più: «O così o niente» ha intimato il maggiore Byles che adesso ha sicuramente l’opinione pubblica dalla sua parte e da quella dei cavalli-soldato.