Bologna, 16 novembre 2024 – In un mondo che dibatte sull’etica dell’impiego dei cavalli nello sport, anche una condivisibile prospettiva di vita per il ‘dopo’ agonismo potrebbe aiutare a mettere in equilibrio le diverse scuole di pensiero. Soprattutto se si pensa che molti cavalli, con le attuali aspettative di vita, a fine carriera non sono affatto vecchietti…
Secondo uno studio autorevole, in Australia l’anno scorso sono stati allevati circa 15mila puledri per le corse ippiche. Dove verranno impiegati per un periodo estremamente ridotto rispetto alle loro aspettative di vita.
Circa un terzo di questi cavalli verrà riassorbito, alla fine della brevissima carriera, nel mondo allevatoriale. Ma tutti gli altri dovranno mettersi in gioco per la loro competizione più importante: trovare una ‘famiglia’ che vorrà adottarli.
Tra gli ex degli ippodromi, i cavalli che riescono a riconvertirsi agli sport equestri hanno più chance di trovare una sistemazione rispetto a quelli che mostrano insufficiente eclettismo.
Ora, se il tema è guadagnare un’approvazione sociale anche da chi vede il mondo dei cavalli solo dall’esterno, riuscire a garantire una buona lunga vita ai Purosangue oltre le piste contribuirebbe sicuramente a far guadagnare al settore una migliore posizione nel cuore del grande pubblico.
Su questa materia stanno già lavorando in molti e da tempo. In Gran Bretagna esistono associazioni che si occupano specificatamente di riaddestrare per ‘diporto’ i Purosangue che hanno avuto una carriera in pista. Lo stesso avviene in Australia e Nuova Zelanda. E anche in Italia ci sono diversi professionisti che supportano questo filone.
Un ex cavallo da ippodromo ha tantissimi anni da regalare a chi gli volesse accordare fiducia… E si innescherebbe un circolo virtuoso in cui il ‘dopo’ di questi atleti potrebbe compensare almeno in parte quanto ci hanno offerto in carriera. Un nuovo impiego dei cavalli che hanno terminato l’attività in corsa, soprattutto in Italia, è oltretutto un’alternativa a strade senza ritorno che spesso sconfinano nell’illecito.
Riconoscendo una dignità ai cavalli e volendo veramente instaurare uno scambio etico con questi straordinari animali, pensare al loro futuro è un preciso dovere che riguarda tutti coloro che dalla sua vicinanza, per lavoro o per passione, traggono vantaggi. Anche da questo concetto passa la social license…
Un ultimo dato dallo studio australiano. La maggior parte dei cavalli ‘ex-ippodromo’ opportunamente ri-addestrati (soprattutto galoppatori) trovano la loro seconda chance nel mondo delle passeggiate in campagna. E diventano veri e propri cavalli di famiglia.